Roma, 1 giugno 2007 - Riconosciute le virtù eroiche della SERVA DI DIO ARMIDA BARELLI

ARMIDA BARELLI,
UNA TERZIARIA FRANCESCANA 
CHE HA SAPUTO LEGGERE “I SEGNI DEI TEMPI” 
NELL’OPERA D’EVANGELIZZAZIONE

 Frequentò la nostra fraternità nei periodi romani

Il 1 giugno 2007, Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata il card. José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. 

Nel corso dell’Udienza il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti: le virtù eroiche della Serva di Dio ARMIDA BARELLI, del Terz’Ordine Secolare di San Francesco e Co-fondatrice dell’ Istituto delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo.
Nello stesso atto, tra l’altro, il Santo Padre ha autorizzato a promulgare un decreto riguardo un miracolo di Antonio Rosmini e il martirio del terziario francescano austriaco Franz Jaegestaetter - dei quali  abbiamo celebrato la Beatificazione.

Di seguito pubblichiamo una biografia di Armida Barelli tratta dalla “sezione testimoni” del Forum Internazionale di AC. Nello stesso Forum di Azione Cattolica dovrebbe presto comparire – sempre nella sezione “testimoni” - anche il ritratto biografico di Giuseppina Berrettoni, anch’essa iscritta all’Azione Cattolica.

”La venerabile Armida Barelli - nata il 1° dicembre 1882 a Milano - ci precede sulla via della santità con un esempio chiarissimo ed esigente - da oggi riconosciuto dalla Chiesa - di donna che ha vissuto la sua vocazione battesimale in pienezza, con una dedizione apostolica totale, con una profonda spiritualità francescana, con l’offerta di sé nel silenzio della malattia fino alla morte il giorno dell’Assunzione il 15 agosto 1952. La prima metà del secolo scorso l’ha vista protagonista nella Chiesa e nella società in Italia e nel mondo, in modo particolare per il contributo che ha dato alla promozione delle giovani donne, chiamate per la prima volta partecipare responsabilmente e attivamente in ogni ambito della loro vita: famiglia, parrocchia, diocesi, associazione, liturgia, lavoro, professione, cultura.
Il suo impegno ideale e concreto per la Gioventù Femminile di AC e per tutta l’ACI, per l’Università Cattolica del Sacro Cuore e per l’Istituto Secolare delle missionarie della Regalità, si estese all’ Opera della regalità per la formazione liturgica, al sostegno dell’ Istituto Benedetto XV in Cina e alla dimensione missionaria della Chiesa. La passione per l’evangelizzazione e per la testimonianza cristiana dei laici e delle donne nella società e nella Chiesa colloca la venerabile Armida Barelli tra quanti prepararono e anticiparono il Concilio Ecumenico Vaticano II”

NELL'AZIONE CATTOLICA, 
AMAVA DEFINIRSI 
UNA “SORELLA MAGGIORE”

Armida Barelli trascorse la giovinezza alla ricerca di un ideale che fosse la sua ragione di vita. Era attratta, in modo confuso, verso una vita di dedizione agli altri nello spirito degli insegnamenti evangelici. L’incontro con il francescano Agostino Gemelli, avvenuto l’11 febbraio 1910, ebbe un influsso decisivo per il suo orientamento spirituale; nello stesso anno entra nel Terz’Ordine francescano. Con padre Gemelli organizzò quella grande manifestazione di consacrazione al Sacro Cuore dei soldati italiani nella prima "grande guerra", che avvenne il 1° venerdì del gennaio 1917. L’iniziativa venne poi allargata agli eserciti alleati e alle popolazioni in Francia, Belgio e Inghilterra.
Nel 1917 il cardinale Andrea Ferrari, arcivescovo di Milano, la invitò ad occuparsi del "movimento femminile". Nascevano così i primi circoli della futura Gioventù femminile di Azione Cattolica, che nel settembre del 1918, per incarico di Papa Benedetto XV, furono fondati dalla Barelli in tutta Italia. Da quella data, incominciò per la Barelli il pellegrinaggio per l’Italia alla ricerca di giovani donne che aderissero al movimento di Azione Cattolica, di cui si definì la "sorella maggiore". Questo appellativo le rimase fin che visse: Armida Barelli fu la "sorella maggiore" per antonomasia di tutta la Gieffe d’Italia e con questo nome venne spontaneamente chiamata anche dalle persone che vivevano e lavoravano con lei. Rimarrà amatissima presidente della G.F. di A.C. fino al 1946.
Nel novembre del 1919, rispondendo all’invito di padre Gemelli, con un gruppo di undici terziarie francescane, diede vita ad Assisi – nel coretto di San Damiano – all’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo. Nel 1921 Padre Agostino Gemelli fondava l’Università Cattolica del S. Cuore: Armida Barelli ne fu co-fondatrice e cassiera. Nel 1929 nasceva l’Opera della Regalità, promossa e fondata da padre Agostino Gemelli. Anche a quest’opera, che si proponeva di diffondere la conoscenza della liturgia fra il popolo, la Barelli dedicò tutte le sue energie.
Durante il ventennio fascista, a capo della Gioventù Femminile, ebbe il merito di contenere "entro i recinti della chiesa cattolica gran parte delle masse femminili". La fine della guerra e l’estensione del voto alle donne segnano una nuova tappa per la Barelli che, su invito di Pio XII, si batté perché elettorato femminile costituisse un baluardo di fronte al comunismo e per la vittoria del partito democristiano nello storico confronto del 1948.
Per l’Università Cattolica, nelle vesti di membro del Consiglio d’Amministrazione, lavorò instancabilmente accanto a padre Gemelli, fino al 1949, quando una gravissima infermità le tolse la voce. Ma, in realtà continuò a prodigarsi per le istituzioni da lei fondate fino a poche ore dalla morte, avvenuta il 15 agosto 1952 a Marzio (Varese). Il suo corpo riposa nella Cripta dell’Università Cattolica del S. Cuore, a Milano.

* Fonte: Storia dell’Università Cattolica di Milano, s.i.d.

foto d'epoca del chiostro dell'Università Cattolica, Milano