LA FRATERNITA’ SANT’ANTONIO RICAMBIA LA VISITA ALLA COMUNITA’ VALDESE DI PIAZZA CAVOUR

Roma, 12/4/ 2008 – La fraternità il giorno 16 aprile ha ricambiato la visita che la Comunità Valdese le aveva fatto a fine febbraio.
E’ stata ricevuta cordialmente dal pastore Valdese Antonio Adamo e da alcuni membri della sua Comunità di pazza Cavour.

Il pastore Adamo ha fatto un excursus storico del movimento Valdese in Italia riagganciandosi a quanto rappresentato nel precedente incontro. In particolare alla fine del 1100, quando si era formato a Milano un gruppo di Valdesi che avevano costruito una stazione di accoglienza o schola (luogo di riunione, di formazione e di preghiera). I barba (gli zii) erano i predicatori itineranti. A due a due percorrevano la zona loro affidata, visitando i gruppi di fedeli clandestini. Le sorelle Valdesi erano occupate a preparare il mangiare ed erano esperte in medicina popolare.

La prima grande spaccatura si ebbe quando una parte consistente di Valdesi di Lombardia dette vita ad un gruppo autonomo. I poveri Lombardi  favorevoli al lavoro mentre i poveri Francesi ritenevano che i predicatori non dovessero lavorare ma vivere di offerte.
I Valdesi si riunivano per parlare di Gesù e studiare a memoria i Vangeli e le altre parti della Bibbia.
Il movimento Valdese nonostante fosse stato oggetto di repressioni e persecuzioni riuscì a proseguire la sua opera di testimonianza centrata sulla fedeltà al Vangelo, espandendosi nella nostra penisola, in Austria, in Germania, nell’Europa dell’Est (repubblica Ceca), ecc.

Nel 1530 la rete spirituale che il movimento Valdese aveva costruito era efficientissima. Ciò consentì al movimento di sopravvivere.

Nel 1532 i Valdesi aderirono alla Riforma protestante, uscendo così dalla clandestinità. Costruirono i primi templi e in questo modo manifestarono la loro separazione dalla Chiesa Cattolica. Iniziarono così le persecuzioni dirette che culminarono nel 1655 con le “Pasque piemontesi” che videro l’occupazione delle valli del Pinerolo ed il massacro della popolazione Valdese.
I Valdesi trascorsero molti anni in esilio, in particolare a Ginevra, tentando più volte il ritorno alle loro terre.

Nel 1689 una spedizione di un migliaio di uomini intraprese una marcia che portò i Valdesi a riconquistare le terre dalle quali erano stati cacciati. Si tratto però di una situazione di ghetto. I Valdesi acquistarono la libertà sotto Carlo Alberto (1848).

Oggi i Valdesi in Italia sono circa 30.000 di cui la maggior parte risiede in Piemonte nella zona montana delle valli Chisone, Gennanasca, e Pellice.
Si contano 100 Comunità e la loro organizzazione si ispira al principio assembleare cioè ogni Chiesa è retta da un’assemblea che nomina il suo Consiglio locale (10-7 persone) preposto all’amministrazione ed alle attività della Chiesa stessa. Il pastore è un membro di questa Consiglio e generalmente lo presiede. E’ più comune che il Consiglio di Chiesa abbia un suo presidente.
Cesare Catarinozzi, ofs