Antonietta Meo, "Nennolina"


PICCOLA EVANGELISTA DELLA SOFFERENZA
"PICCOLISSIMA" NELLA GIOVENTÙ FEMMINILE 
E POI "BENIAMINA" DI AZIONE CATTOLICA
ANTONIETTA MEO 
(DETTA NENNOLINA)
È VOLTO E TESTIMONIANZA DELLA SANTITÀ DI 
TUTTI I BAMBINI CHE SOFFRONO.   

Il 17 dicembre 2007, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata Sua Eminenza Rev.ma il Card. José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell'Udienza il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti le virtù eroiche della Serva di Dio Antonia Meo (detta Nennolina). Una Messa Solenne si è poi svolta in S. Croce in Gerusalemme,

breve biografia
Nennolina nasce a Roma il 15 dicembre 1930, dal Michele Meo e Maria Ravaglioli, in una famiglia di solidi principi morali e religiosi. E' una bambina molto vispa, sempre allegra, la quarta figlia, dopo Giovanni, Margherita (tuttora vivente a Roma) e Carmela. Il padre apparteneva ad una famiglia di San Vito dei Lombardi (Brindisi) di ben 16 figli e come gli altri fratelli emigrò da San Vito e trovò impiego a Roma presso il Ministero degli Interni. E’ dal matrimonio con Maria, che Michele intraprese un cammino di conversione più netta e vigorosa che portò entrambi alla decisione di entrare nel Terz’ordine francescano. Michele fu anzi uno dei più significativi ministri chiamati a guidare la fraternità di Sant’Antonio. La famiglia Meo frequenta la parrocchia di Santa Croce in Gerusalemme – dove la tomba è meta di un crescente pellegrinaggio – e l’Azione Cattolica
Durante il periodo fascista, l’A.C. è l’unica realtà extraregime che possiede la legittimità di operare in maniera più o meno autonoma. Ma, dal 1931 Mussolini, contravvenendo agli accordi del Concordato precedentemente sanciti, ordina la chiusura dei circoli dell'AC che dopo l’intervento delle Gerarchie cattoliche potranno potrà solo continuare ad operare senza interferire nel sociale. Anche Antonietta fu iscritta - con sua grande gioia – prima tra le “piccolissime” e, raggiunta l’età, tra le “beniamine” .
“Colpita a soli 6 anni da un osteosarcoma, che richiederà l'amputazione della gamba sinistra, morirà a 7 anni dopo una dolorosissima via crucis tutta offerta per la salvezza delle anime”.
Per i genitori fu un dolore straziante! Un dolore che fu fortemente condiviso dalla fraternità, dai frati e dagli aderenti alle associazioni della Basilica di Sant’Antonio, che in massa poi parteciparono ai suoi funerali. I primi libri a raccontare le straordinarie virtù della bambina furono a firma di Michele Calbucci, bibliotecario presso l’Istituto Biblico di Roma, terziario attivissimo anch’egli, Maestro dei novizi e più volte Consigliere.
Nel 1941, la Gioventù Femminile di AC promuove la causa di beatificazione di Nennolina , per espresso volere di Armida Barelli, allora Presidente Nazionale. Il processo di beatificazione, aperto nel 1942, conclude la fase diocesana nel 1972. Una seconda fase si ha dal 1999, con la traslazione dal Verano, e oggi festeggia un momento di gioia per i fedeli a lei vicini.
Si legge nel sito internet - www.nennolina.it  - dell’Associazione “Amici di Nennolina”: “Ma proprio il motivo dell'età trovandosi al limite di quella che è considerata l'età della ragione, ha creato perplessità in quanti si sono trovati ad esaminare il suo caso e non poche difficoltà nello svolgimento del processo. Anche se nessuna legge canonica determina infatti i limiti di età, di coloro per i quali si vuole istituire il processo di beatificazione, solamente nel 1981, attraverso la Dichiarazione della Sacra Congregazione delle cause dei santi, la Chiesa ha pienamente riconosciuto che anche ai bambini possono compiere atti eroici di fede, speranza e carità, e possono pertanto essere elevati all'onore degli altari. Antonietta Meo ha ricevuto il dono di vivere fedelmente la sua vocazione. Un dono al quale ha risposto con l'accoglienza e la fedeltà tipiche della sua età. Con la sua esistenza ha evidenziato un tipo nuovo di santità nella storia della Chiesa, possibile a tutte le età. Una santità riconosciuta prima che dalla Chiesa ufficiale, dal popolo di Dio”.



Il 2 dicembre 2007, nella sala del Concistoro, Benedetto XVI ha incontrato i ragazzi dell’Azione Cattolica, accompagnati dal Presidente dell’AC Luigi Alici, rivolgendosi loro con queste parole: 

“Mi ha fatto piacere che poco fa abbiate citato una bambina, Antonia Meo, detta Nennolina. Proprio tre giorni fa ho decretato il riconoscimento delle sue virtù eroiche e spero che la sua causa di beatificazione possa presto concludersi felicemente. Che esempio luminoso ha lasciato questa vostra piccola coetanea! Nennolina, bambina romana, nella sua brevissima vita – solo sei anni e mezzo – ha dimostrato una fede, una speranza, una carità speciali, e così anche le altre virtù cristiane. Pur essendo una fragile fanciulla, è riuscita a dare una testimonianza forte e robusta al Vangelo e ha lasciato un segno profondo nella Comunità diocesana di Roma. Nennolina apparteneva all’Azione Cattolica: oggi sicuramente sarebbe iscritta all’A.C.R.! Perciò potete considerarla come una vostra amica, un modello a cui ispirarvi. La sua esistenza, così semplice e al tempo stesso così importante, dimostra che la santità è per tutte le età: per i bambini e per i giovani, per gli adulti e per gli anziani. Ogni stagione della nostra esistenza può essere buona per decidersi ad amare sul serio Gesù e per seguirlo fedelmente. In pochi anni, Nennolina ha raggiunto la vetta della perfezione cristiana che tutti siamo chiamati a scalare, ha percorso velocemente la “superstrada” che conduce a Gesù. Anzi, come avete ricordato voi stessi, è Gesù la vera “strada” che ci porta al Padre e alla sua e nostra casa definitiva che è il Paradiso. Voi sapete che Antonia ora vive in Dio, e dal Cielo vi sta vicino: sentitela presente con voi, nei vostri gruppi. Imparate a conoscerla e a seguire i suoi esempi”.

 Presso il suo sepolcro nella Basiblica di S.Croce in Gerusalemme,
e sua parrocchia 
è  stata allestita anche una piccola mostra permanente che racconta la sua vita, ricrea l’ambiente in cui visse e ripropone brani dei suoi scritti. 

a cura di Marco Stocchi