E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
"Mio Dio, fammi degna di conoscere l'altissimo mistero che proviene dall'infuocato e ineffabile tuo amore e dall'amore delle tre Persone della Trinità: il mistero cioè della tua santa Incarnazione, che hai voluto attuare per noi, e che fu il principio della nostra salvezza. L'Incarnazione compie in noi due cose: la prima è che ci riempie d'amore; la seconda che ci rende certi della nostra salvezza.
O carità che nessuno può comprendere! O amore al di sopra del quale non c'è amore maggiore: il mio Dio si è fatto carne per farmi Dio!
O amore sviscerato: hai disfatto te per far me nel momento in cui ti rivestivi della nostra carne. Hai disfatto te: non certo nel senso che da te e dalla tua divinità sia venuto a mancare qualcosa! L'abisso del tuo farti Uomo strappa alle mie labbra parole così sviscerate!
Tu, l'Incomprensibile, che ti fai capire da tutti;
Tu, l'Increato, che ti sei fatto creatura;
Tu, l'Inconcepibile, che entri nella mente di tutti; Tu, l'eterno Spirito, che ti fai toccare dalle mani degli uomini! Dio, fammi degna di gettare uno sguardo nella profondità di questo profondissimo amore che hai voluto mettere in comune con noi nella tua Incarnazione.
O felice colpa, che ci hai meritato di vedere l' abisso dell'amore di Dio prima nascosto ai nostri occhi! Davvero non posso immaginare una contemplazione più grande di questa. O Dio altissimo, fammi capace di intendere l'altissimo e ineffabile tuo amore!".
Dal Libro della beata Angela da Foligno,
Ultima lettera, Istr. XXXV, 12-30
Ultima lettera, Istr. XXXV, 12-30