Nella riunione del 12 settembre, il Consiglio di Fraternità ha riconfermato Cesare Catarinozzi quale responsabile per l’Ecumenismo.
In questi ultimi 5 anni la nostra Fraternità ha potuto incontrare, conoscere e pregare insieme con esponenti delle chiese e comunità cristiane valdesi, anglicani, battisti, metodisti e ortodossi.
Un percorso inizialmente faticoso, poi non tanto una consuetudine ma una continua scoperta umana e spirituale che si può essere uniti nelle differenze, in un percorso più grande che Gesù stesso ci ha indicato nell’ora della sua Passione ha pregato “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21).
“Durante l’Anno della fede, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, sono auspicate varie iniziative ecumeniche volte ad invocare e favorire «il ristabilimento dell'unità fra tutti i cristiani» che «è uno dei principali intenti del sacro Concilio Ecumenico Vaticano II»[22].
In particolare, avrà luogo una solenne celebrazione ecumenica per riaffermare la fede in Cristo da parte di tutti i battezzati.”
Cesare ha inviato a Squilla Francescana un breve ritratto del proprio dell’impegno per l’Ecumenismo che ha segnato la sua vita, noi lo ringraziamo per questo suo carisma che ha saputo trasmettere nella vita della nostra Fraternità.
In questi ultimi 5 anni la nostra Fraternità ha potuto incontrare, conoscere e pregare insieme con esponenti delle chiese e comunità cristiane valdesi, anglicani, battisti, metodisti e ortodossi.
Un percorso inizialmente faticoso, poi non tanto una consuetudine ma una continua scoperta umana e spirituale che si può essere uniti nelle differenze, in un percorso più grande che Gesù stesso ci ha indicato nell’ora della sua Passione ha pregato “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21).
“Durante l’Anno della fede, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, sono auspicate varie iniziative ecumeniche volte ad invocare e favorire «il ristabilimento dell'unità fra tutti i cristiani» che «è uno dei principali intenti del sacro Concilio Ecumenico Vaticano II»[22].
In particolare, avrà luogo una solenne celebrazione ecumenica per riaffermare la fede in Cristo da parte di tutti i battezzati.”
Cesare ha inviato a Squilla Francescana un breve ritratto del proprio dell’impegno per l’Ecumenismo che ha segnato la sua vita, noi lo ringraziamo per questo suo carisma che ha saputo trasmettere nella vita della nostra Fraternità.
Cesare Catarinozzi |
All’Università
scoprii quel maestro di dialogo che fu il filosofo ebreo Martin Buber: il
dialogo per lui non è mai un contradditorio, ma una ricerca comune della
verità.
Debbo
dire che, fin da giovane, privilegiai il dialogo ecumenico, fra le diverse
Chiese cristiane e anche quello interreligioso, in linea con i documenti
conciliari “Unitatis Redintegratio” e “Nostra Aetate”.
Quando
accompagnai la mia classe alla Chiesa Valdese di via IV novembre, il pastore
Giovanni Scuderi, dalla lunga barba brizzolata, mi disse che per lui
quell’incontro ecumenico con una scolaresca era il primo. Sapeva parlare con
semplicità ai giovani e in seguito lo invitai più volte nella mia scuola,
spesso affiancato da Don Egidio, un sacerdote, insegnante di religione, che
ammirava Mao- Tse- Tung. All’epoca del referendum sul divorzio invitai lui, una
ragazza della comunità di Don Giovanni Franzoni e il parroco della borgata di
Giardinetti, dove sorgeva la scuola. Fu un dibattito vivace, non privo di
spunti polemici, ma molto interessante ed appassionò i ragazzi, che fecero
molte domande agli ospiti.
Dirigevo
il periodico “Proposta” che, pur essendo laico, non disdegnava di aprirsi al
dialogo sulla Fede. Vi collaboravano ex alunni ed esponenti di entità religiose
e laiche.
Voglio
ricordare l’incontro con il rabbino Segre e quello con il giovane pastore
battista Blasco Ramirez, purtroppo scomparso qualche anno fa’. Accanto al
pastore Blasco Ramirez c’era Livia Gavarrini, appartenente come me al S.A.E.
(Segretariato Attività Ecumeniche) e l’insegnante laico di religione. Il pastore
disse di trovarsi a suo agio in quella scuola, dedicata al grande Martin Luther
King, battista come lui. Parlò molto dell’azione dello Spirito Santo e definì
la Madonna “nostra sorella”. Ma torniamo al S.A.E. (Segretariato Attività
Ecumeniche): è costituito da tanti gruppi locali ed organizza ogni anno una
settimana di dialogo ecumenico. Prima le settimane ecumeniche si svolgevano al
Passo della Mendola, vicino Bolzano, ora nella più centrale Chianciano. Io ho
finora partecipato ad otto sessioni, otto esperienze splendide.
Sono
inoltre da quindici anni francescano laico (ho professato i voti) e nella mia
fraternità di S. Antonio in via Merulana sono l’addetto all’ecumenismo. In
occasione della settimana di preghiera per l’unita dei cristiani ho invitato in
fraternità, successivamente, il pastore valdese Antonio Adamo, il battista
Italo Benedetti, il metodista Eric Noffket, l’archimandrita greco - ortodosso Simeone
Catsinas e quest’anno, a Dio piacendo verrà padre
Boardman, anglicano.
In
fraternità all’inizio abbiamo dovuto lottare contro i pregiudizi di alcuni
anziani, che vedevano questi incontri come “tradimenti”. Ma la diversità è
ricchezza e poi devo dire che, più faccio questi incontri, più mi sento
cattolico.
Nell’intimo
della mia anima dialogo con i miei genitori scomparsi e le altre persone care,
che mi hanno preceduto nell’altra vita. E poi la preghiera quotidiana non è
forse dialogo con Dio?
Si,
ne sono persuaso, il dialogo è vita.
Cesare Catarinozzi, ofs