IL DIALOGO E' VITA ! ... e una vita per l'ecumenismo nella testimonianza di Cesare Catarinozzi

Nella riunione del 12 settembre, il Consiglio di Fraternità ha riconfermato Cesare Catarinozzi quale responsabile per l’Ecumenismo.
In questi ultimi 5 anni la nostra Fraternità ha potuto incontrare, conoscere e pregare insieme con esponenti delle chiese e comunità cristiane valdesi, anglicani, battisti, metodisti e ortodossi.
Un percorso inizialmente faticoso, poi non tanto una consuetudine ma una continua scoperta umana e spirituale che si può essere uniti nelle differenze, in un percorso più grande che Gesù stesso ci ha indicato nell’ora della sua Passione ha pregato “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21).
“Durante l’Anno della fede, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, sono auspicate varie iniziative ecumeniche volte ad invocare e favorire «il ristabilimento dell'unità fra tutti i cristiani» che «è uno dei principali intenti del sacro Concilio Ecumenico Vaticano II»[22].
In particolare, avrà luogo una solenne celebrazione ecumenica per riaffermare la fede in Cristo da parte di tutti i battezzati.”
Cesare ha inviato a Squilla Francescana un breve ritratto del proprio dell’impegno per l’Ecumenismo che ha segnato la sua vita, noi lo ringraziamo per questo suo carisma che ha saputo trasmettere nella vita della nostra Fraternità.

 
Cesare Catarinozzi
Nel mio studio conservo l’opera completa di Platone, tutti i suoi dialoghi. In particolare mi è caro il Fedone, già studiato al liceo sotto la guida del mio professore di filosofia cieco, sull’immortalità dell’anima e l’esistenza di Dio. Certo, il Dio di Platone non è ancora quello cristiano e neanche delle altre religioni moderne, ma le intuizioni del Fedone sono notevoli. Il protagonista dei dialoghi platonici è il suo maestro Socrate, che si oppone ai sofisti, che pretendevano di possedere tutto il sapere e dispensarlo agli altri e cerca invece costantemente il dialogo.
All’Università scoprii quel maestro di dialogo che fu il filosofo ebreo Martin Buber: il dialogo per lui non è mai un contradditorio, ma una ricerca comune della verità.
Debbo dire che, fin da giovane, privilegiai il dialogo ecumenico, fra le diverse Chiese cristiane e anche quello interreligioso, in linea con i documenti conciliari “Unitatis Redintegratio” e “Nostra Aetate”.
Quando accompagnai la mia classe alla Chiesa Valdese di via IV novembre, il pastore Giovanni Scuderi, dalla lunga barba brizzolata, mi disse che per lui quell’incontro ecumenico con una scolaresca era il primo. Sapeva parlare con semplicità ai giovani e in seguito lo invitai più volte nella mia scuola, spesso affiancato da Don Egidio, un sacerdote, insegnante di religione, che ammirava Mao- Tse- Tung. All’epoca del referendum sul divorzio invitai lui, una ragazza della comunità di Don Giovanni Franzoni e il parroco della borgata di Giardinetti, dove sorgeva la scuola. Fu un dibattito vivace, non privo di spunti polemici, ma molto interessante ed appassionò i ragazzi, che fecero molte domande agli ospiti.
Dirigevo il periodico “Proposta” che, pur essendo laico, non disdegnava di aprirsi al dialogo sulla Fede. Vi collaboravano ex alunni ed esponenti di entità religiose e laiche.
Voglio ricordare l’incontro con il rabbino Segre e quello con il giovane pastore battista Blasco Ramirez, purtroppo scomparso qualche anno fa’. Accanto al pastore Blasco Ramirez c’era Livia Gavarrini, appartenente come me al S.A.E. (Segretariato Attività Ecumeniche) e l’insegnante laico di religione. Il pastore disse di trovarsi a suo agio in quella scuola, dedicata al grande Martin Luther King, battista come lui. Parlò molto dell’azione dello Spirito Santo e definì la Madonna “nostra sorella”. Ma torniamo al S.A.E. (Segretariato Attività Ecumeniche): è costituito da tanti gruppi locali ed organizza ogni anno una settimana di dialogo ecumenico. Prima le settimane ecumeniche si svolgevano al Passo della Mendola, vicino Bolzano, ora nella più centrale Chianciano. Io ho finora partecipato ad otto sessioni, otto esperienze splendide.
Sono inoltre da quindici anni francescano laico (ho professato i voti) e nella mia fraternità di S. Antonio in via Merulana sono l’addetto all’ecumenismo. In occasione della settimana di preghiera per l’unita dei cristiani ho invitato in fraternità, successivamente, il pastore valdese Antonio Adamo, il battista Italo Benedetti, il metodista Eric Noffket, l’archimandrita greco - ortodosso Simeone Catsinas e quest’anno, a Dio piacendo verrà padre Boardman, anglicano.
In fraternità all’inizio abbiamo dovuto lottare contro i pregiudizi di alcuni anziani, che vedevano questi incontri come “tradimenti”. Ma la diversità è ricchezza e poi devo dire che, più faccio questi incontri, più mi sento cattolico.
Nell’intimo della mia anima dialogo con i miei genitori scomparsi e le altre persone care, che mi hanno preceduto nell’altra vita. E poi la preghiera quotidiana non è forse dialogo con Dio?
Si, ne sono persuaso, il dialogo è vita.
Cesare Catarinozzi, ofs