CRONACHE OFS S. ANTONIO / CAPITOLO ELETTIVO 2013

P. Antonio Baù e Giovanna Minutiello allo spoglio dei voti

Maria Grazia di Tullio
P. Antonio Baù e Guido Fiorani
Domenica 26 maggio scorso alle ore 16 ci siamo riuniti nell'aula S. Antonio per celebrare il Capitolo elettivo per il rinnovo del Consiglio della nostra Fraternità.
Prima dell'inizio del capitolo elettivo vero e proprio, dopo le parole di conclusione mandato del Ministro uscente Guido Fiorani, il vice-ministro Marco Stocchi ha portato a tutti il saluto della nostra consorella Rosa Antonucci, missionaria in Africa e che ha donato  alla fraternità un quadro contenente una splendida immagine ricamata su panno di lino raffigurante una Croce copta: se ora Rosa si trova in Tanzania, fino lo scorso anno è stata medico in Eritrea.

Sotto il segno della croce, posta in evidenza, è poi iniziato il vero e proprio Capitolo elettivo.
In rappresentanza del Consiglio regionale era presente la consorella Maria Grazia Di Tullio che ha brevemente illustrato le modalità pratiche per la votazione, mentre il nostro Assistente P. Antonio Bau ha invece ricordato come il Consiglio sia guida e anima della Fraternità e che pertanto coloro che saranno eletti dovranno essere disponibili per il migliore servizio ai fratelli.

Dopo l'invocazione allo Spirito Santo si è proceduto, secondo quanto prescritto dalle Costituzioni Generali, alla votazione per eleggere il Ministro. Subito, al primo scrutinio, è risultato eletto il nostro confratello Marco Stocchi. Vice ministra è risultata eletta la consorella Marisa De Luca.
I consiglieri da eleggere erano cinque e sono risultati eletti i confratelli Antonio Fasolo, Guido Fiorani e Bruno Rosati e le consorelle Maria Rosaria Cavuoti e Assunta Salticchioli. Dopo la proclamazione degli eletti, la preghiera finale ha concluso la riunione.
Un ringraziamento ai componenti il Consiglio uscente che in questi anni ha aiutato la Fraternità a crescere nella fede e un augurio di buon lavoro ai nuovi eletti perchè continuino il cammino, alla sequela di Cristo secondo l'insegnamento e l'esempio del serafico padre san Francesco.
Marisa De Luca, ofs
INTERVENTO DEL MINISTRO

croce copta
donata da Rosa

Sorelle e Fratelli, innanzitutto grazie della fiducia corrispostami nell’avermi dato il mandato di Ministro della nostra fraternità!
Grazie al Consiglio uscente che con tanta dedizione ci ha guidato questi ultimi tre anni. Che il Signore che ci ha custodito con tanto amore, continui ad essere custodito nel cuore di tutti noi.
Cerco adesso di riassumere alcune sollecitazioni di quelle che vi ho detto “a braccio”,  dopo che mi avete eletto Ministro ed eletto il nuovo Consiglio di Fraternità.
Il mio breve intervento è partito citando P. Antonio Baù che ci ha ragguagliato riguardo al fatto che non si trattava di “democrazia” quel che stavamo per compiere nella celebrazione del Capitolo elettivo. Ce nostre non erano “elezioni” tal quali quelle che in negli stessi giorni ci chiamano alle urne, nella nostra condizione di cittadini 

Nel Capitolo elettivo non “deleghiamo” qualcuno, a nostra vece, dove, invece,  il Capitolo III delle Costituzioni, all’Art. 30 ci chiama alla corresponsabilità :

“1. I fratelli sono corresponsabili della vita della Fraternità a cui appartengono e (come ci ha ricordato nell’Assemblea pre-capitolare il Ministro regionale Bruno Tomarelli) dell'OFS come unione organica di tutte le Fraternità sparse nel mondo; 2. Il senso di corresponsabilità dei membri esige la presenza personale, la testimonianza, la preghiera, la collaborazione attiva secondo le possibilità di ciascuno e gli eventuali impegni nell'animazione della Fraternità”.

Andando al cuore, del mio breve intervento, dopo l’elezione del nuovo Consiglio – e motivo ultimo di questa lettera -  è stato sostanzialmente suscitato da una riflessione sull’art. 21 della Regola: “ogni fraternità è animata e guidata da un Consiglio e un Ministro (o Presidente), che vengono eletti dai Professi in base alle Costituzioni”.

Che il Ministro e il Consiglio “guidino” una fraternità è, per così dire,  quasi” un ossimoro, soprattutto se si utilizza il termine di Presidente al posto di quello di Ministro. Nella riflessione fatta a termine del Capitolo mi sono - però - soffermato sull'altro verbo, dove l'art. 21 afferma che ogni fraternità "è animata" da un Consiglio e un Ministro. “E’ animata”, cosa vuol dire?
Nell’accezione comune, il Consiglio è visto come l’anima della Fraternità. Quella che fa e decide tutto. Non è così! E la Regola utilizzando il verbo transitivo “animare” è chiaro: infonde, movimenta, vivifica e da calore … ma l’ ”anima” è la Fraternità! Il soggetto implicito è la Fraternità. Dove poi,  l’ “anima” della Fraternità, chi è se non lo Spirito Santo?
Un Ministro, un Consiglio, anche i migliori che ci siano in tutto il mondo, non possono a questo brace che arde e soggiace nel cuore della Fraternità, fino a farne fiamma viva; non può che animare il cuore ardente della vocazione d’ognuno,  questo è tra i suoi compiti primari: “L'ufficio di Ministro o di Consigliere è un servizio fraterno, un impegno a sentirsi disponibile e responsabile nei confronti di ogni fratello e della Fraternità, affinché ognuno si realizzi nella propria vocazione e ogni Fraternità sia una vera comunità ecclesiale francescana, attivamente presente nella Chiesa e nella società” (Costituzioni, III, art. 31).
Ogni Capitolo elettivo è, dunque,  una chiamata alla corresponsabilità, non alla delega: nessun ottimo Ministro e perfetto Consiglio può agire efficacemente se da ognuno di noi, fratelli e sorelle, non  ci sia, eleggendoli, un proposito di conversione, un desiderio di vita fraterna vissuta nella Carità.


Siccome sono un po’ ottuso e mi piace seguire Francesco “sine glossa”, avrei tanto voluto il Capitolo si svolgesse nella domenica di Pentecoste, com’egli aveva sempre fatto con i suoi frati … lo abbiamo invece celebrato nell’ultima domenica del mese perché “si è sempre fatto così” ma questa volta, quest’ultimo del mese e coinciso con la domenica della SS. Trinità. Un avvenimento-avvertimento, forse un “segno” che mi auguro profetico, che davvero la nostra Fraternità possa essere icona della Trinità, fraternità che sappia vivere pienamente la propria chiamata nella reciprocità e circolarità dell’Amore .



                                          ministro vostro, Marco