NEL 50° DELLA MORTE IL RICORDO DEL TERZIARIO FRANCESCANO PAPA ANGELO RONCALLI 1881 - 1963




ritratto di Giacomo Manzù
Qualche tempo dopo la scomparsa di Giovanni XXIII, il romanziere Luigi Santucci scrisse: “Mi pare che il più grande discepolo di San Francesco, da un secolo in qua, sia stato proprio un Papa: Papa Roncalli” (Vita Minorum, XXXIV (1964), 1, p. 79).
L’intuizione sembra estremamente pertinente per guidare alla lettura non solo dei documenti di Papa Giovanni sull’OFS, ma della sua intera esperienza di uomo, di sacerdote, di vescovo (in cui la diplomazia non ha mai prevalso sulla pastorale, ma ne è stata semmai resa più amabile e convincente) e, infine, di Papa.
Un’esperienza costruita – come testimonia il “Giornale dell’Anima” (Roma, 1964) – in un contatto quotidiano e dioturno con la paternità di Dio e nella gioiosa disponibilità ai fratelli, nel godimento delle realtà create, soprattutto di quelle più semplici e schiette; un’esperienza che è la persona stessa, che si fa messaggio e insegnamento e che, nell’ultima breve vigilia della sua vita, quella pontificale, si offre al mondo, stupendolo, con atti nuovi ed eccezionali che hanno inconfondibili i segni evangelici della semplicità e della misericordia, della fiducia e della interiore disponibilità alla volontà di Dio che è Provvidenza, del coraggio alimentato dalla Speranza.
A Giovanni XXIII – l’antico Terziario che si presenta ai suoi fratelli di carisma con le parole della Scrittura: “Ego sum Joseph, frater vester”, ricordando con esattezza tempi e modi del suo ingresso in fraternità secolare – occorre avvicinarsi così: come ad un’esperienza vitale che si alimenta in Cristo e ne ha il buon odore, proprio come quella che fu di Francesco.
Il cardinale Giulio Bevilacqua ha colto nel segno, quando ha scritto: “Ogni suo insegnamento non fu mai sul piano astratto, ma su quello vitale”. ; bene ha fatto un raccoglitore dei suoi testi a non presentarli come insegnamento, ma come testimonianze di un vissuto di francescanesimo nel quale ci è ancora caro e benefico immergerci, quasi a risentire la voce calda e suadente di Giuseppe, nostro Fratello.

da “Magistero dei Papi e Fraternità secolare. Da Pio IV a Giovanni Paolo II”, a cura di Mariano Bigi e P. Luigi Monaco, 1985.

Coloro che hanno ricordi e testimonianze 
sul beato Giovanni Roncalli contattino la redazione.


Papa Giovanni XXIII firma l'indizione
 del Concilio Vaticano II

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