PROFUMO DEL NATALE.

Il Natale è la nascita assoluta che riflette e assume, illumina e redime, benedice e consacra tutte le nascite di prima e tutte le nascite di poi. Ogni uomo che venga alla luce ripete il miracolo del Natale di Cristo; perché è Dio che decide quella nascita; è Lui che vuole quella vita. E’ proprio ciascuna di quelle nascite, ciascuna di quelle vite, nessuna preclusa, che lo ha spinto da sempre a incarnarsi.
                                                                                             GIOVANNI  TESTORI

All’uomo che soffre, Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma offre la sua risposta nella forma di una presenza che accompagna.
                                                                                                 Papa  FRANCESCO

Presepe del 2015 nella
basilica di S. Antonio al Laterano
realizzato da fr. Arturo con l'aiuto
di altri frati
Il profumo del Natale, come ogni anno, ci accompagna e ci fa rivivere momenti felici, spensierati, pieni di dolci ricordi. Ci si affolla per le strade, si cercano i regali più belli, si ricordano i Natali della nostra infanzia, ma.....
Queste due frasi mi hanno colpito in modo diretto e, come mia abitudine, le condivido con voi.
La prima è una citazione “teologica” desunta dal libro  La maestà della vita (1982) di G.Testori. E’ molto suggestiva la fusione che egli compie tra la “Nascita assoluta” ed emblematica di Cristo e tutte le altre nascite.
Gesù è nato, cioè ha voluto avere un inizio come tutte le sue creature, lui che era eterno, proprio per condividere con noi il tempo, la storia, la carne. E come tutti noi ha deciso di avere una fine, una morte. Ha compiuto questo per deporre in tutte le nascite e in tutte le morti, con la sua presenza, un seme divino. Dobbiamo amare allora la vita, da chi ora nasce fino a chi muore perché in essa si celebra un’epifania di Dio, una rivelazione del suo amore, una condivisione con la nostra realtà.
L’ingresso pieno di Dio nell’umanità non è per essere solo “Dio-con-noi”, l’Emmanuele, ma anche un Dio che è noi ed è in noi. Il principio di questo intreccio radicale e sostanziale tra  tempo ed eterno col Verbo che è anche carne mortale è senz’altro in Maria, Madre di Dio. Attraverso il suo “Sì”, noi siamo stati irradiati di infinito, in noi c’è un seme di eternità, la nostra umanità è fecondata dal divino ed è per questo che attendo con gioia “infantile” la meta della nostra redenzione.
La frase di papa Francesco invece mi ha accolto, quasi con semplicità, perché ho visto replicata la citazione “teologica” con un esempio molto vicino a qualsiasi essere umano. Il papa usa l’esempio dell’uomo che soffre perché chi soffre non ama pensare, ma vuole avere subito una risposta e, in questo caso, una risposta che gli dia la certezza che ciò che cerca è una presenza reale. Lodate il Signore! Pace in terra agli uomini di buona volontà!
                                                                                ofs Adelaide Rossi