1 GENNAIO - MARIA SS. MADRE DI DIO. Commento al Vangelo di Adelaide Rossi

MARIA SS. MADRE DI DIO (s)
Nm 6,22-27; Sal 66 (67); Gal 4,4-7; Lc 2,16-21
Memoria del Beato Giovanni da Montecorvino 

Giornata mondiale della pace


Lc 2,16-21

16  Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.
17  E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
18 Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori.
19 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.   FF 171  178
20 I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro .  FF  703  803   873
Circoncisione di Gesù e presentazione al tempio
21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.

  lI riferimento FF sta per Fonti Francescane
  da Bibbia Francescana, Ed Messaggero, Padova 
  

L’inizio dell’anno civile è posto sotto il segno della benedizione efficace di Dio (I lettura): l’identità autentica della comunità credente è decisa e sostenuta dal primato dell’azione divina. “Tutto è grazia”. - Il Figlio di Dio “nato da una donna e sotto la legge” (Gal 4,4) viene per l’arco del tempo e pe essere vicino all’uomo così da trasformarlo in suo fratello e in figlio adottivo di Dio (abbà). Il Natale di Cristo celebra perciò una nuova religiosità basata su una fede costruita sull’amore, sulla filiazione, sull’abbandono fiducioso.

Preghiera a Maria per la pace di Paolo VI
beatificato il 19 ottobre scorso
Maria, madre di Dio, è nel vangelo odierno l’emblema ideale del povero di Jahweh, cioè del fedele che medita nel cuore il mistero del Cristo. Un mistero che ha al centro un bambino divino che, con la circoncisione, entra nel circuito normale di una razza, di un popolo, di una cultura per essere nostro compagno di viaggio, per essere l’Emmanuele.
Dedicata tradizionalmente alla pace, questa giornata può stimolare ad una riflessione anche su questo impegno fondamentale del credente nel mondo. “Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace” (I lettura).
I pastori tornano dalla grotta e lodano il Signore. La loro vita certamente non è più quella di prima Anche non restiamo sempre al presepio Ritornando alle nostre occupazioni e condizioni abituali non dimentichiamo quella nascita, quell’innocenza e quell’amore. Come la Vergine Maria conserveremo nel cuore quegli avvenimenti di Betlemme, per riviverli.  I fatti della vita di Gesù devono essere il soggetto più ricorrente e più dolce della nostra memoria.

Il brano evangelico ricorda la base reale e storica su cui si fonda il titolo di Madre di Dio: “Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre”. Ma è Paolo che, nella seconda lettura, ci dà la vera dimensione del mistero: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”.
Madre di Dio fu all’origine un titolo che riguardava più Gesù che la Madonna. Di lui, ci attesta che è vero uomo: “Perché diciamo che Cristo è uomo, se non perché è nato da Maria che è una creatura umana?” (Tertulliano). Ci attesta, in secondo luogo, che è vero Dio. Solo se Gesù è visto come Dio, è possibile chiamare Maria “Madre di Dio”. 
Infine di Gesù, attesta che egli è Dio e uomo in una sola persona. Se in Gesù umanità e divinità fossero state unite di un’unione solo morale e non personale (così pensavano gli eretici contro i quali venne definito il titolo “Madre di Dio”, Theotokos, nel concilio di Efeso del 431), ella non potrebbe essere detta più Madre di “Dio”, ma solo Madre di “Gesù” o di “Cristo”.
Il titolo Madre di Dio ci parla, infine, naturalmente di Maria. Maria è l’unica a poter dire, rivolta a Gesù, ciò che dice a lui il Padre celeste: “Tu sei mio figlio; io ti ho generato!”. Sant’Ignazio d’Antiochia dice, con tutta semplicità, che Gesù è “da Dio e da Maria”. Dante Alighieri ha racchiuso il duplice paradosso di Maria in un solo verso: “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio!”.

Il titolo di Madre di dio è anche oggi il punto d’incontro e la base comune a tutti i cristiani, da cui ripartire per ritrovare l’intesa intorno al posto di Maria nella fede: Esso è l’unico titolo ecumenico, non solo di diritto, perché definito in un concilio ecumenico, ma anche di fatto, in quanto riconosciuto da tutte li maggiori Chiese cristiane.
La più antica preghiera mariana, Sub tuum praesidium, dice la fiducia e la consolazione che il popolo cristiano ha sempre tratto dal titolo Madre di Dio, dato alla Vergine: “Sotto il tuo patrocinio ci rifugiamo, Santa Madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci sempre da tutti i pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta”.

Questo passo evangelico mi ha suggerito spunti di riflessione:

L’inizio dell’anno civile è posto sotto il segno della benedizione efficace di Dio (I lettura): l’identità autentica della comunità credente è decisa e sostenuta dal primato dell’azione divina. “Tutto è grazia”. - 

Il Figlio di Dio “nato da una donna e sotto la legge” (Gal 4,4) viene per l’arco del tempo e pe essere vicino all’uomo così da trasformarlo in suo fratello e in figlio adottivo di Dio (abbà).
 Il Natale di Cristo celebra perciò una nuova religiosità basata su una fede costruita sull’amore, sulla filiazione, sull’abbandono fiducioso.

Maria, madre di Dio, è nel vangelo odierno l’emblema ideale del povero di Jahweh, cioè del fedele che medita nel cuore il mistero del Cristo. Un mistero che ha al centro un bambino divino che, con la circoncisione, entra nel circuito normale di una razza, di un popolo, di una cultura per essere nostro compagno di viaggio, per essere l’Emmanuele.

Dedicata tradizionalmente alla pace, questa giornata può stimolare ad una riflessione anche su questo impegno fondamentale del credente nel mondo. “Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace” (I lettura).