27 GENNAIO - MEMORIA DI S. ANGELA MERICI terziaria francescana, fondatrice delle Orsoline

S. Angela Merici
sec. XIX - olio su tela
Quella di sant'Angela Merici fu un opera che avviò una vera riforma non solo nel cuore della Chiesa ma anche nel cuore della società. E la via che questa donna bresciana scelse per la sua "rivoluzione" fu quella dell'educazione delle ragazze. 
Nata nel 1474 a Desenzano del Garda da contadini, aderì da giovane alle Terziarie francescane (nel convento dei frati Minori Osservanti di S. Bernardino, ndr). Rimasta orfana a 15 anni, partì per la Terra Santa, ma qui ebbe una visione: una luce e una scala che saliva al cielo, dove l'attendevano moltissime ragazze. Questo le aprì gli occhi sulla sua missione e la spinse a dare vita alla Compagnia di Sant'Orsola, le suore che oggi sono note ovunque come orsoline. Pensare all'educazione delle giovani donne allo'epoca era un progetto davvero controcorrente: l'istruzione, infatti, era privilegio maschile. la fondatrice morì nel 1540. (Matteo Liut)

È ancora una adolescente quando viene accolta dal facoltoso zio materno a Salò. Qui vi rimarrà per diversi anni e vestirà l’abito di terziaria francescana nel convento dei frati Minori Osservanti di S. Bernardino.
Di questo lungo periodo di formazione, che va dalla fanciullezza alla maturità, sappiamo ben poco. Le scarne notizie tramandate concordano nel sottolineare la sua precoce inclinazione alla preghiera, ai digiuni e alla vita contemplativa. Tuttavia è la morte della sorella a incidere maggiormente sul suo animo, poiché al dolore per la perdita affettiva si aggiunge la trepidazione per la sua destinazione ultraterrena. A questo evento si ricollega la celebre visione consolatrice della “scala” che prefigura la fondazione della Compagnia di S. Orsola.
Nella sua emblematicità, Padre Landini, della Congregazione dei Padri della Pace e confessore della Compagnia di S. Orsola, circa quarant’anni dopo la morte di Angela, scrive:(...) “et una volta elevata in spirito, parevagli aprirsi il cielo et uscir una processione meravigliosa d’angeli e di verginelle, scambievolmente a doi a doi” che insieme suonavano e cantavano. Implicito, in questo ininterrotto snodarsi della processione di angeli e vergini che unisce la terra al cielo, è il riferimento alla scala di Giacobbe. (fonte: dal sito)

Martirologio Romano 
Scheda biografica

Martirologio  Romano

Sant’Angela Merici, vergine, che dapprima prese l’abito del Terz’Ordine di San Francesco e radunò delle giovani da formare alle opere di carità; quindi, istituì sotto il nome di sant’Orsola un Ordine femminile, cui affidò il compito di cercare la perfezione di vita nel mondo e di educare le adolescenti nelle vie del Signore; infine, a Brescia rese l’anima a Dio.

SANT'ANGELA MERICI - Angela nacque a Desenzano del Garda il 21 marzo del 1474, in una famiglia né ricca né povera, e dove il padre Giovanni amava leggere a tutta la famiglia i primi libri devozionali di allora, quali la Leggenda Aurea, con la sua Vite di Santi e l’Imitazione di Cristo. Letture che segneranno Angela nella sua vita seguente: nel suo totale amore a Cristo, e nella grande devozione a due sante quali Sant’Orsola e Santa Caterina di Alessandria.

  • A soli 15 anni la ragazza rimase orfana di ambedue i genitori, e dovette andare insieme ad una sorella a vivere a Salò a casa di uno zio. In questi anni la prima grande decisione: diventata terziaria francescana, Angela si consacrò personalmente a Cristo nella verginità. Arrivata a 20 anni, morto lo zio, ritornò a Desenzano.

E adesso che fare della propria vita? Forse in monastero, come altre ragazze? No, capì che quella non era la “sua” strada. Ma quale allora? Ecco un’idea originale: per aiutarsi nel proprio discernimento intraprese una serie di “pellegrinaggi vocazionali”, recandosi perfino in Terra Santa (1524). (fonte: Mario Scudu, sdb
E' proprio il viaggio in Terra Santa, nel 1524, ad assumere un particolare significato nel suo percorso spirituale. Quando la nave dei pellegrini giunge a Candia (Creta), accade un “segno” straordinario, una sorta di miracolo “capovolto”, cioè la quasi completa perdita della vista, che le impedisce di vedere la Terra Santa. I suoi primi biografi leggono questo episodio in chiave soprannaturale: il Signore la rende cieca nei sensi per costringerla a guardare con gli occhi dello spirito, per affinarla nella comprensione del Suo disegno. Secondo Agostino Gallo, è la stessa Angela a confidargli che essa vide i luoghi santi con gli occhi interiori come se l’havesse veduti con gli esteriori.
Dopo un ritorno fortunoso, in cui uomini ed elementi naturali sembrano congiurare contro la nave dei pellegrini, Angela arriva a Venezia alla fine del 1524. La sua fama di santità si diffonde per la città lagunare e moltissimi religiosi, gentilhuomini, gentildonne si recano a incontrare questa reduce dal pellegrinaggio gerosolimitano, alle cui preghiere gli altri viaggiatori attribuiscono la loro salvezza. Il viaggio l’ha profondamente mutata e la trasformazione deve essere molto evidente: per lei, che ha ormai assunto le connotazioni di una “santa viva”, comincia una nuova dimensione di apostolato pubblico. (fonte: La straordinaria esperienza di S.Angela Merici, in Centro studi Santangela e Sant'Orsola, Brescia)

Nel 1525 si recò a Roma per il Giubileo, ottenendo anche un’udienza da Clemente VII, che, affascinato dal suo carisma, le propose di rimanere a Roma per lavorare nella Città Eterna. Ma anche se lui era il Papa, e lei, Angela, una donna, declinò l’invito: lo Spirito la voleva altrove. Il pontefice capì e lei partì. E le arrivò proprio un “input” dall’alto, sotto forma di sogno o “visione vocazionale” che le avrebbe segnato il resto della vita.
Vide una lunga scala che congiungeva la terra al cielo, come quella di Giacobbe nella Bibbia, sulla quale saliva una lunga schiera di ragazze, ciascuna con il proprio Angelo Custode. Riconobbe in una di esse una sua amica, morta precedentemente: questa le disse di fondare una “compagnia” proprio per la formazione della ragazze. Il messaggio era chiaro: Angela aveva capito che era quella la strada che avrebbe dovuto percorrere. E così fece.
Trasferitasi a Brescia nel 1529, ella confidò ad un gruppo di sue amiche il suo voto segreto di verginità a Cristo, ed il proposito di servirlo nel prossimo, ma specialmente nelle ragazze più bisognose di aiuto, di assistenza e di amore. 

  • Il carisma di Angela fece subito effetto su quelle amiche e ben dodici di esse, appartenenti ad ogni ceto sociale, vollero seguirla, consacrandosi a Cristo, ma, e qui sta l’idea rivoluzionaria, senza vestire alcun abito religioso e senza le quattro mura di un convento, ma ognuna nella propria casa e nella propria professione abituale, ed essere così sempre disponibili ad aiutare il prossimo: ammalati, vedove, ragazze orfane da aiutare, a fare catechismo ai bambini... fino alla pulizia della chiesa, se necessario e volentieri.

Una grande innovazione: le Orsoline

Era l’anno 1533 e nasceva così la “Compagnia delle Dimesse di Sant’Orsola”. Si chiamavano “dimesse” perché non vestivano, come le monache, il nobile abito delle religiose. Solo dieci anni dopo (1544) la nuova Congregazione vedrà la propria Regola approvata dal Papa Paolo III. E sarà lo stesso Pontefice ad elevarla a Istituto di diritto pontificio: in altre parole il luogo dell’apostolato diventava il mondo intero, non più una diocesi. “La grande innovazione della Merici fu di proiettare le sue figlie per il mondo, fuori della clausura, senza un abito distintivo e senza prescrizioni fisse – anche se il voto di verginità era privato – aprendo la strada a quegli Istituti Secolari cui soltanto Pio XII, nel 1947, darà forma canonica” (A. Cattabiani).

Qualcuno si chiederà: perché Sant’Orsola? Perché Angela ne era molto devota fin da ragazza. Orsola, nobile principessa inglese, durante un lungo viaggio aveva confidato alle sue undici compagne di essersi consacrata a Cristo e di voler essere fedele solo a Lui, (rifiutando un matrimonio combinato con un re barbaro e pagano). Le ragazze, per lo più pagane, istruite da Orsola ne seguirono l’esempio... fino ad affrontare il martirio a Colonia tra il secolo III e il IV. Il culto di questo stuolo di vergini, fedeli a Cristo fino al martirio, si mantenne vivo nonostante le incursioni barbariche (e gli elementi leggendari aggiunti). Angela era affascinata dalla storia di Orsola e compagne, e voleva che il coraggio nell’affrontare il viaggio e poi, in seguito il martirio, fosse anche delle ragazze del suo incipiente Istituto.
 
Un’altra santa di cui Angela era devota era Caterina di Alessandria, quella che, secondo la tradizione, aveva ricevuto l’anello nuziale da Cristo stesso. Fu proprio per questa sua devozione che il 25 novembre 1535, festa della Santa, che Angela ammise nella Compagnia le prime 28 Orsoline.
È per questo che nel famoso quadro del Romanino, Il matrimonio mistico o sposalizio di Santa Caterina, accanto a San Lorenzo, a Sant’Orsola in piedi, c’è rappresentata in ginocchio anche lei, Angela. (fonte: Mario Scudu, sdb)
Il matrimonio mistico di Santa Caterina assume una particolare valenza simbolica per le orsoline, che fin dagli inizi definiscono la Compagnia come Compagnia delle spose di Giesù. Gabriella Zarri ha sottolineato l'importanza simbolica del rito dell'incoronazione che si celebrava il 25 novembre (Ordine et cerimonie che si fanno con le Vergini che vogliono entrare nella Compagnia di S. Orsola di Brescia) e mediante il quale l'orsolina diviene sponsa Christi, "legata a Lui da un vincolo che richiama la condizione della maritata".
Nel quadro del Romanino questa dignità è rappresentata dalla corona di Santa Caterina, deposta tra le lame della ruota del martirio. Il riconoscimento di questo nuovo stato nella Chiesa, poi, non limita i propri effetti alla singola donna, ma riconosce sacralità alla famiglia e alla società in cui l'orsolina continua a vivere da consacrata-sposa. (fonte: scheda e video, dal Centro Studi Sant'Angela e Sant'Orsola, Brescia).

La ricca simbologia racchiusa nella tela attribuita a Girolamo Romanino, Il matrimonio mistico di Santa Caterina costituisce una sorta di manifesto della Compagnia di Sant'Orsola, con santa Caterina inginocchiata al centro che riceve l'anello sponsale da Gesù Bambino, proteso sulle ginocchia di Maria. A sinistra, in una sorta di penombra illuminata solo da una fonte di luce lontana come di braci, vi è san Lorenzo, chiara allusione al vicario generale che approvò la Regola, in luogo del cardinal Francesco Cornaro quasi sempre assente dalla diocesi bresciana. In posizione leggermente arretrata, sulla destra, vi sono sant'Angela con la veste di terziaria francescana e sant'Orsola che stringendo il vessillo, sembra quasi indicare ad Angela la nuova via da intraprendere. (Fonte)

Un altro particolare interessante. Secondo un biografo del Seicento, poiché ella era ancora incerta nel dare inizio alla Congregazione, nonostante i segni avuti, “una notte fu flagellata dall’Angelo e aspramente ripresa da Christo, perché indugiava a dare principio a questa benedetta compagnia” e inoltre che “Jesu Christo... gli ha gridato nel core” per cominciare la fondazione. Comunque sia stato, Angela fu ispirata dall’alto per l’inizio della sua famiglia religiosa.
Come per tutti i santi e sante, e non può essere altrimenti, anche per lei era Gesù Cristo il centro della propria fede. Il suo “essere cristiana” (cioè di Cristo) nella vita quotidiana non era ancorato ad una dottrina o ad un insieme di leggi morali, ma aveva il suo fondamento e il centro propulsivo e determinante nella persona di Cristo. A Lui si era consacrata con amore esclusivo fin da giovane, era Lui che amava con amore totale, perché Lui “era il dolce e benigno Sposo Gesù Christo”, perché è Lui che “sceglie e chiama” le sue creature, desiderando essere per loro “il Tutto”.


* 

Angela partì per il Paradiso il 27 gennaio 1540, lasciando nel Testamento Spirituale non solo alle sue Figlie ma a tutti gli educatori le linee essenziali del suo metodo educativo, fatto di sincero amore all’educando e di rispetto massimo per la libertà altrui. Ha lasciato inoltre a tutta la Chiesa il suo luminoso esempio di donna attivamente coraggiosa e creativamente operosa a favore delle ragazze bisognose del suo tempo, spinta sempre dal suo amore esclusivo e totale per Cristo, il Tutto per il quale aveva lasciato tutto.



L'EDUCATRICE - Mentre la maggior parte delle Congregazioni sorte nel 1500 sulla spinta del riforma della Chiesa e segnatamente del Concilio di Trento, erano indirizzate al settore maschile, Angela si dedicò a quello femminile, attraverso la fondazione delle Orsoline, una Congregazione dedicata alla formazione sistematica delle ragazze non solo nel campo morale, come si era fatto precedentemente, ma anche nel campo intellettuale e professionale. 

Diede così una risposta concreta a quella che era la condizione della donna del 1500. Infatti una delle pressanti urgenze di allora e che attirarono lo sguardo materno di Angela, era quella della grande schiera di donne che non potevano essere, per vari motivi, né monache né spose, e che quando lavoravano erano non solo sotto stimate ma anche sfruttate nei salari, ed estromesse dalle corporazioni. Molte di loro venivano ridotte in condizione servile e sfruttate, in tutti i sensi, finché erano giovani, per poi scomparire in quel sottobosco sociale costituito dagli emarginanti cronicari o nella mendicità abituale.
Ebbene Angela ebbe la felice intuizione di creare e proporre al mondo una nuova classe sociale quella delle “vergini”. Si trattava quindi di donne che si consacravano a Cristo, anima e corpo non in un monastero ma restando nel mondo. E proprio per questa loro consacrazione a Cristo erano riconosciute, accettate e onorate socialmente.


  •  “soprattutto obbedire ai consigli ed alle ispirazioni che di continuo ci detta nel cuore lo Spirito Santo, la cui voce tanto più chiaramente udremo quanto più purificata e monda avremo la coscienza” [S. Angela, Regola 8, 14-15].
 
LE SUORE ORSOLINE - Gli istituti eredi del messaggio di Sant'Angela Merici, quello delle suore Orsoline è davvero vasto e articolato. Se ne può avere una sistematica panoramica collegandosi con il sito internet, dal Centro Studi Sant'Angela e Sant'Orsola di Brescia.
La Compagnia istituita da S. Angela a Brescia nel 1535. Nei secoli seguenti le vicende storiche occorse alle Figlie di S. Angela, hanno fatto sì che accanto alle laiche consacrate si sviluppasse anche il ramo delle Congregate Religiose, dando origine ad una storia variegata e movimentata. Si ebbero Congregate senza clausura e voti semplici e Congregate di clausura con voti solenni. 
La clausura fu favorita dal Concilio di Trento. Il passaggio allo stato monacale, indusse alcuni Monasteri, per necessità, ad assumere parte delle Norme dei Gesuiti, altri invece la Regola di S. Agostino. Sotto la forma claustrale le Orsoline si diffusero nell’Europa centrale e in Italia dove si sviluppò parallelamente ai gruppi di Regola Primitiva. Con Madre Maria dell’Incarnazione Guyart, Orsolina del Monastero di Tours, le Orsoline diventano Missionarie; con la Rivoluzione Francese, Martiri; con le persecuzioni, emigrano. Tuttavia, nonostante la trasformazione subita, le Religiose hanno continuato a mantenere intatta la spiritualità e il carisma della Madre.
Alla fine del 1800 i Monasteri di Orsoline erano sparsi in tutto il mondo ed erano autonomi; appartenevano a Congregazioni approvate, ma diverse: Congregazione di Parigi - Bordeux – Lione – Tolosa. Il Decreto di erezione, in una Congregazione, era il medesimo per tutti i Monasteri che vi facevano parte; così le Costituzioni erano quasi identiche e molti usi erano comuni. Ogni Monastero era economicamente indipendente, aveva il proprio Noviziato, tra i suoi membri eleggeva la propria Superiora, osservava la clausura e dipendeva dal Vescovo Diocesano.
Unico legame comune e “ immutabile” nel tempo rimaneva la spiritualità di S. Angela e il suo forte richiamo all’unità.
(fonte:
Orsoline dell'Unione Romana (scheda in Centro Studi Sant'Angela e Sant'Orsola di Brescia, cit).