19 Marzo - Festa di San Giuseppe
1 maggio - Festa di San Giuseppe artigiano
SAN GIUSEPPE
SPOSO DELLA BEATA VERGINE MARIA
CUSTODE DEL REDENTORE
1 maggio - Festa di San Giuseppe artigiano
SAN GIUSEPPE
SPOSO DELLA BEATA VERGINE MARIA
CUSTODE DEL REDENTORE
Tra le molteplici
pubblicazioni dedicate allo Sposo della ‘Madre di Dio’, non possiamo non
ricordare l’ Esortazione apostolica sulla
figura e missione di San Giuseppe nella vita di Cristo e della Chiesa,
scritta da Giovanni Paolo II nel 1989.
Rivolta a tutto il popolo di Dio, dai vescovi ai fedeli, essa ha per titolo “Redemptoris Custos” (Il custode del Redentore). Nell’introduzione leggiamo, tra l’atro:
“I Padri della Chiesa fin dai primi secoli hanno sottolineato che San Giuseppe, come ebbe amorevole cura di Maria e si dedicò con gioioso impegno all’educazione di Gesù Cristo, così custodisce e protegge il suo mistico corpo, la Chiesa, di cui la Vergine Maria è figura e modello”.
Rivolta a tutto il popolo di Dio, dai vescovi ai fedeli, essa ha per titolo “Redemptoris Custos” (Il custode del Redentore). Nell’introduzione leggiamo, tra l’atro:
“I Padri della Chiesa fin dai primi secoli hanno sottolineato che San Giuseppe, come ebbe amorevole cura di Maria e si dedicò con gioioso impegno all’educazione di Gesù Cristo, così custodisce e protegge il suo mistico corpo, la Chiesa, di cui la Vergine Maria è figura e modello”.
Santa Famiglia - Basilica di San Giuseppe a Nazareth
Alla luce di
quanto narrato nei testi evangelici di Matteo e Luca, ci piace evidenziare
alcuni momenti significativi di gioia e di dolore vissuti da questo
incomparabile Santo che ha svolto indubbiamente un particolare ruolo nel
mistero dell’Incarnazione e della Redenzione come sposo e padre putativo di Gesù.
Se è vero che Giuseppe, accortosi che la sua
amatissima Sposa era incinta senza aver consumato nessun atto sessuale con lei,
ha avuto grande angoscia pensando di lasciarla in segreto, è altrettanto vero
che grande gioia ha pervaso il suo cuore quando in sogno l’Angelo gli ha
rivelato che la “concezione verginale” di Maria veniva per opera dello Spirito
Santo.
Certamente ha
provato profonda tristezza al momento della nascita di Gesù avvenuta in una
grotta al “freddo gelo” in uno stato di estrema povertà, ma poco dopo questa
sua angoscia si è trasformata in indicibile letizia all’udire il canto degli
Angeli: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di
buona volontà” e assistendo all’omaggio reso al divino Bambino dai pastori e
dai Magi.
In occasione,
poi, della “presentazione di Gesù al tempio”, la profezia di Simone nei
riguardi di Gesù e Maria ha, per così dire, trafitto anche il cuore di
Giuseppe, ma al contempo si è sentito consolato nella certezza che molte anime
si sarebbero salvate per la Passione e morte di Gesù.
Infine,
ricordiamo che nella Pasqua di Gerusalemme anche Giuseppe, con Gesù e Maria, ha
partecipato ha tale festa, finita la quale Giuseppe ha smarrito il fanciullo
Gesù e con ansia e trepidazione insieme a Maria lo ha cercato per tre giorni,
finché lo ha trovato nel tempio seduto in mezzo ai dottori, suscitando in lui e
in Maria immensa gioia e … meraviglia.
Elvio
Pettinella, ofs
SAN GIUSEPPE E I
FRANCESCANI
La
devozione particolare dell'Ordine Francescano a san Giuseppe, Custode di Gesù'
Verbo Incarnato, è attestata fin dal 1399. E' l'anno in cui la festa fu
introdotta nel Breviario Francescano.
Quasi un
secolo dopo, il papa francescano Sisto IV la istituì per tutta la Chiesa. Anche
dopo la forte divulgazione del culto con la predicazione di san Bernardino da
Siena (+1444), anch' egli francescano. Ancora oggi la lezione santorale
nell'Ufficio delle letture nel breviario romano, recitato da tutto il clero
secolare e regolare del mondo, è sua.
Fu nel
Capitolo generale del 1741 che San Giuseppe fu proclamato Patrono della
Famiglia Francescana dei Frati Minori Conventuali.
Dai «Discorsi» di san Bernardino da Siena
IL FEDELE NUTRIZIO
E CUSTODE
Se poni san
Giuseppe dinanzi a tutta la Chiesa di Cristo, egli è l'uomo eletto e singolare,
per mezzo del quale e sotto il quale Cristo fu introdotto nel mondo in modo
ordinato e onesto. Se dunque tutta la santa Chiesa è debitrice alla Vergine
Madre, perché fu stimata degna di ricevere Cristo per mezzo di lei, così in
verità dopo di lei deve a Giuseppe una speciale riconoscenza e riverenza.
Infatti egli
segna la conclusione dell'Antico Testamento e in lui i grandi patriarchi e i
profeti conseguono il frutto promesso. Invero egli solo poté godere della
presenza fisica di colui che la divina condiscendenza aveva loro promesso.
Certamente Cristo
non gli ha negato in cielo quella familiarità, quella riverenza e
quell'altissima dignità che gli ha mostrato mentre viveva fra gli uomini, come
figlio a suo padre, ma anzi l'ha portata al massimo della perfezione.
Perciò non senza
motivo il Signore soggiunge: «Entra nella gioia del tuo Signore». Sebbene sia
la gioia della beatitudine eterna che entra nel cuore dell'uomo, il Signore ha
preferito dire: «Entra nella gioia», per insinuare misticamente che quella
gioia non solo è dentro di lui, ma lo circonda ed assorbe da ogni parte e lo
sommerge come un abisso infinito.
(Disc. 2 su san Giuseppe; Opera 7, 16. 27-30)