Sacro Cuore di Gesù - dip. di P. Michele De Angelis dei Chierici Regolari Minori o Caracciolini |
Cari fratelli e sorelle,
buongiorno!
Il mese di giugno è
tradizionalmente dedicato al
Sacro Cuore di Gesù, massima
espressione umana dell’amore
divino. Proprio venerdì scorso,
infatti, abbiamo celebrato la
solennità del Cuore di Cristo, e
questa festa dà l’intonazione a
tutto il mese.
La pietà popolare valorizza molto i simboli, e il Cuore di Gesù è il simbolo per eccellenza della misericordia di Dio; ma non è un simbolo immaginario, è un simbolo reale, che rappresenta il centro, la fonte da cui è sgorgata la salvezza per l’umanità intera.
La pietà popolare valorizza molto i simboli, e il Cuore di Gesù è il simbolo per eccellenza della misericordia di Dio; ma non è un simbolo immaginario, è un simbolo reale, che rappresenta il centro, la fonte da cui è sgorgata la salvezza per l’umanità intera.
Nei Vangeli troviamo diversi
riferimenti al Cuore di Gesù, ad
esempio nel passo in cui Cristo
stesso dice: «Venite a me, voi
tutti che siete stanchi e
oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di
voi e imparate da me, che sono
mite e umile di cuore» (Mt
11,28-29).
Fondamentale poi è il racconto della morte di Cristo secondo Giovanni. Questo evangelista infatti testimonia ciò che ha veduto sul Calvario, cioè che un soldato, quando Gesù era già morto, gli colpì il fianco con la lancia e da quella ferita uscirono sangue ed acqua (cfr Gv 19,33-34). Giovanni riconobbe in quel segno, apparentemente casuale, il compimento delle profezie: dal cuore di Gesù, Agnello immolato sulla croce, scaturisce per tutti gli uomini il perdono e la vita.
Fondamentale poi è il racconto della morte di Cristo secondo Giovanni. Questo evangelista infatti testimonia ciò che ha veduto sul Calvario, cioè che un soldato, quando Gesù era già morto, gli colpì il fianco con la lancia e da quella ferita uscirono sangue ed acqua (cfr Gv 19,33-34). Giovanni riconobbe in quel segno, apparentemente casuale, il compimento delle profezie: dal cuore di Gesù, Agnello immolato sulla croce, scaturisce per tutti gli uomini il perdono e la vita.
Ma la misericordia di Gesù non è
solo un sentimento, è una forza
che dà vita, che risuscita
l’uomo!
Ce lo dice anche il Vangelo di oggi, nell’episodio della vedova di Nain (Lc 7,11-17). Gesù, con i suoi discepoli, sta arrivando appunto a Nain, un villaggio della Galilea, proprio nel momento in cui si svolge un funerale: si porta alla sepoltura un ragazzo, figlio unico di una donna vedova. Lo sguardo di Gesù si fissa subito sulla madre in pianto. Dice l’evangelista Luca: «Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei» (v. 13). Questa «compassione» è l’amore di Dio per l’uomo, è la misericordia, cioè l’atteggiamento di Dio a contatto con la miseria umana, con la nostra indigenza, la nostra sofferenza, la nostra angoscia. Il termine biblico «compassione» richiama le viscere materne: la madre, infatti, prova una reazione tutta sua di fronte al dolore dei figli. Così ci ama Dio, dice la Scrittura.
Ce lo dice anche il Vangelo di oggi, nell’episodio della vedova di Nain (Lc 7,11-17). Gesù, con i suoi discepoli, sta arrivando appunto a Nain, un villaggio della Galilea, proprio nel momento in cui si svolge un funerale: si porta alla sepoltura un ragazzo, figlio unico di una donna vedova. Lo sguardo di Gesù si fissa subito sulla madre in pianto. Dice l’evangelista Luca: «Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei» (v. 13). Questa «compassione» è l’amore di Dio per l’uomo, è la misericordia, cioè l’atteggiamento di Dio a contatto con la miseria umana, con la nostra indigenza, la nostra sofferenza, la nostra angoscia. Il termine biblico «compassione» richiama le viscere materne: la madre, infatti, prova una reazione tutta sua di fronte al dolore dei figli. Così ci ama Dio, dice la Scrittura.
E qual è il frutto di questo
amore, di questa misericordia?
E’ la vita! Gesù disse alla
vedova di Nain: «Non piangere!»,
e poi chiamò il ragazzo morto e
lo risvegliò come da un sonno
(cfr vv. 13-15).
Pensiamo
questo, è bello: la misericordia
di Dio dà vita all’uomo, lo
risuscita dalla morte. Il
Signore ci guarda sempre con
misericordia; non
dimentichiamolo, ci guarda
sempre con misericordia, ci
attende con misericordia. Non
abbiamo timore di avvicinarci a
Lui! Ha un cuore misericordioso!
Se gli mostriamo le nostre
ferite interiori, i nostri
peccati, Egli sempre ci perdona.
E’ pura misericordia! Andiamo da
Gesù!
Rivolgiamoci alla Vergine Maria:
il suo cuore immacolato, cuore
di madre, ha condiviso al
massimo la «compassione» di Dio,
specialmente nell’ora della
passione e della morte di Gesù.
Ci aiuti Maria ad essere miti,
umili e misericordiosi con i
nostri fratelli.
Papa Francesco
source: VATICAN.VA con video