Zaccheo è scorto da Gesù, chiamato, e richiesto di
ospitalità. E’ un pubblicano, un uomo ritenuto non raccomandabile. La vocazione
è subito conversione, impegno di vita nuova, riparazione del male compiuto. E’
il miracolo di Cristo, che si fa ospite del peccatore, e lascia dire le
critiche di chi non ha capito il mistero della misericordia.
Gesù è giunto a Gerico. Non è la prima volta che vi si reca e
questa volta, nell’avvicinarsi, ha anche guarito un cieco (cfr. Lc. 18, 35ss.).
Questo spiega perché c’è tanta folla ad attenderlo. Zaccheo “capo dei
pubblicani e ricco”, per vederlo meglio, sale su un albero, lungo il percorso
del corteo. “Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse:
Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua. In fretta scesa e
lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormorarono: E’ andato ad alloggiare da un peccatore!”.
L’episodio serve a mettere in luce, ancora una volta, l’attenzione di Gesù per gli umili, i reietti e i disprezzati. I concittadini disprezzavano Zaccheo, Perché compromesso con i soldi e con il potere e forse perché anche piccolo di statura; per essi Zaccheo era “un peccatore”. Gesù invece lo va a trovare in casa sua; lascia la folla di ammiratori che lo ha accolto a Gerico e va dal solo Zaccheo. Fa come il buon pastore che lascia le novantanove pecorelle, per cercare la centesima che si è smarrita.
Anche l’agire e le parole di Zaccheo contengono un insegnamento. Riguarda l’atteggiamento verso la ricchezze e verso i poveri. Da questo punto di vista l’episodio di Zaccheo va letto sullo sfondo di due brani che lo precedono, del ricco epulone e del giovane ricco. Il ricco epulone rifiutava al povero perfino le briciole che cadevano dalla sua mensa; Zaccheo dà la metà dei suoi bene ai poveri. L’attenzione, come si vede, è all’uso da fare delle ricchezze. Le ricchezze sono inique quando vengono accaparrate, sottraendole ai più deboli e vengono usate per il proprio lusso sfrenato; cessano di essere inique quando sono frutto del proprio lavoro e vengono fatte servire anche per gli altri e per la comunità.
Anche l’episodio del giovane ricco è istruttivo. Al giovane
ricco Gesù dice di vendere tutto quello che ha e darlo ai poveri (Lc. 18, 22);
con Zaccheo si accontenta della sua promessa di dare ai poveri la metà dei suoi
beni. Zaccheo, in altre parole, rimane ricco.
Non è la ricchezza in sé che Gesù condanna senza appello, ma l’uso iniquo di essa. C’è salvezza anche per il ricco! Zaccheo è la prova di questo. Dio può compiere il miracolo di convertire e salvare un ricco senza, necessariamente, ridurlo allo stato di povertà. Una speranza questa che Gesù non negò mai, anzi alimentò, non disdegnando di frequentare anche alcuni ricchi e capi militari.
Certo, egli non blandì mai i ricchi e non cercò mai il loro
favore. Tutt’altro! Zaccheo, prima di sentirsi dire: “Da oggi c’è salvezza per
questa casa”, dovette prendere una decisione coraggiosa: dare ai poveri metà
della sua ricchezza e dei beni accuulati, riparare le concussioni fatte nel suo
lavoro, restituendo il quadruplo. In questo modo la vicenda di Zaccheo appare
come lo specchio della conversione evangelica che è sempre e nello stesso tempo
conversione a Dio e ai fratelli.
Adelaide Rossi, ofs
Adelaide Rossi, ofs