Un ulteriore strumento di preparazione alla proclamazione solenne della canonizzazione equipollente
di Angela da Foligno che si terrà il prossimo 4 gennaio 2014
è il sottostante confronto che evidenza una grande comunanza tra la vicenda della penitente folignate e papa Francesco.
Nella confessione la
misericordia di Dio ci precede
Nella vita di papa
Francesco un passaggio fondamentale fu una confessione che fece quando aveva
circa 17 anni. Egli stesso ricorda che era il 21 settembre – inizio della
primavera e festa dello studente in Argentina – e che si preparava per uscire a
festeggiare con i suoi compagni, ma decise di iniziare la giornata visitando la
sua parrocchia. Una volta arrivato, trovò un sacerdote che non conosceva e che
gli trasmise una grande spiritualità, per cui decise di confessarsi con lui.
«In quella confessione mi
accadde qualcosa di raro, non so cosa fu, ma cambiò la mia vita; direi di
essere stato sorpreso con la guardia abbassata». Più di mezzo secolo dopo,
interpreta così quell'episodio: «Fu la sorpresa, lo stupore di un incontro; mi
resi conto del fatto che mi stavano aspettando. L'esperienza religiosa è
questo: lo stupore di incontrare qualcuno che ti sta aspettando. Da quel
momento per me Dio è colui che ti “anticipa”. Lo stai cercando, ma Lui ti cerca
per primo. Lo vuoi incontrare, ma Lui ci trova per primo».
Tale narrazione
autobiografica del papa Francesco ricorda quanto avvenne alla beata Angela da
Foligno vissuta tra la fine del secolo XIII e l’inizio del XIV. Ella stessa
narra la sua esperienza cristiana a un frate Minore, il quale la messe per iscritto,
così possiamo leggerla nel testo denominato Memoriale.
Proprio all'inizio di tale
opera riferendosi ad Angela l’autore narra: «In proposito la fedele mi riferì
che si era comunicata molte volte in stato di peccato, dopo aver fatto, per
vergogna, confessioni non complete, e che aveva provato rimorso giorno e notte.
Avendo, però, pregato il beato Francesco di trovarle un confessore capace di
capire i suoi peccati, per poterglieli confessare bene, la notte stessa le
apparve un vecchio frate, che le disse: “Sorella, se mi avessi pregato prima,
già ti avrei esaudita; comunque, quello che hai chiesto ti è stato concesso”.
La mattina andai subito a San Francesco, ma venni via presto e sulla strada del
ritorno, a San Feliciano, trovai un frate, cappellano del vescovo, che
predicava. Subito, mossa dal Signore, decisi di fargli una confessione
completa, sia che fosse in possesso della facoltà di assolvermi, sia che avesse
dovuto consultare il vescovo. E mi confessai bene. […] L’anima fece penitenza
in riparazione dei suoi peccati e […] riconobbe la misericordia di Dio […]».
Per un
approfondimento cfr. Massimo Vedova Esperienza e dottrina. Il
Memoriale di Angela da Foligno, Istituto Storico dei Cappuccini,
Roma 2009.