Nm 6,22-27; Sal 66 (67); Gal 4,4-7; Lc 2,16-21
Memoria del Beato Giovanni da Montecorvino
Giornata mondiale della pace
Lc 2,16-21
16 Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e
Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.
17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del
bambino era stato detto loro.
18
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori.
19
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. FF 171
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20
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che
avevano udito e visto, com'era stato detto loro . FF 703
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Circoncisione di
Gesù e presentazione al tempio
21Quando
furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo
nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel
grembo.
lI riferimento FF sta per Fonti Francescane
da Bibbia Francescana, Ed Messaggero, Padova
da Bibbia Francescana, Ed Messaggero, Padova
Il brano evangelico ricorda la base reale e
storica su cui si fonda il titolo di Madre di Dio: “Quando furono passati gli
otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era
stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre”.
Ma è Paolo che, nella seconda lettura, ci dà la vera dimensione del mistero:
“Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna,
nato sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”.
Madre di Dio fu all’origine un titolo che
riguardava più Gesù che la Madonna. Di lui, ci attesta che è vero uomo: “Perché
diciamo che Cristo è uomo, se non perché è nato da Maria che è una creatura
umana?” (Tertulliano). Ci attesta, in secondo luogo, che è vero Dio. Solo se
Gesù è visto come Dio, è possibile chiamare Maria “Madre di Dio”.
Infine
di Gesù, attesta che egli è Dio e uomo in una sola persona. Se in Gesù umanità
e divinità fossero state unite di un’unione solo morale e non personale (così
pensavano gli eretici contro i quali venne definito il titolo “Madre di Dio”,
Theotokos, nel concilio di Efeso del 431), ella non potrebbe essere detta più
Madre di “Dio”, ma solo Madre di “Gesù” o di “Cristo”.
Il titolo Madre di Dio ci parla, infine,
naturalmente di Maria. Maria è l’unica a poter dire, rivolta a Gesù, ciò che
dice a lui il Padre celeste: “Tu sei mio figlio; io ti ho generato!”.
Sant’Ignazio d’Antiochia dice, con tutta semplicità, che Gesù è “da Dio e da
Maria”. Dante Alighieri ha racchiuso il duplice paradosso di Maria in un solo
verso: “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio!”.
Il titolo di Madre di dio è anche oggi il
punto d’incontro e la base comune a tutti i cristiani, da cui ripartire per
ritrovare l’intesa intorno al posto di Maria nella fede: Esso è l’unico titolo
ecumenico, non solo di diritto, perché definito in un concilio ecumenico, ma
anche di fatto, in quanto riconosciuto da tutte li maggiori Chiese cristiane.
La più antica preghiera mariana, Sub tuum praesidium, dice la fiducia e
la consolazione che il popolo cristiano ha sempre tratto dal titolo Madre di
Dio, dato alla Vergine: “Sotto il tuo patrocinio ci rifugiamo, Santa Madre di
Dio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci
sempre da tutti i pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta”.
Questo passo evangelico mi ha
suggerito spunti di riflessione:
L’inizio dell’anno civile è posto
sotto il segno della benedizione efficace di Dio (I lettura): l’identità
autentica della comunità credente è decisa e sostenuta dal primato dell’azione
divina. “Tutto è grazia”. -
Il Figlio di Dio “nato da una donna e
sotto la legge” (Gal 4,4) viene per l’arco del tempo e pe essere vicino
all’uomo così da trasformarlo in suo fratello e in figlio adottivo di Dio
(abbà).
Il Natale di Cristo celebra perciò una nuova
religiosità basata su una fede costruita sull’amore, sulla filiazione,
sull’abbandono fiducioso.
Maria, madre di Dio, è nel vangelo
odierno l’emblema ideale del povero di Jahweh, cioè del fedele che medita nel
cuore il mistero del Cristo. Un mistero che ha al centro un bambino divino che,
con la circoncisione, entra nel circuito normale di una razza, di un popolo, di
una cultura per essere nostro compagno di viaggio, per essere l’Emmanuele.
Dedicata tradizionalmente alla pace,
questa giornata può stimolare ad una riflessione anche su questo impegno
fondamentale del credente nel mondo. “Il Signore rivolga su di te il suo volto
e ti conceda pace” (I lettura).