SQUILLA COMPIE I 250 NUMERI ! UN PO' DI STORIA ... QUALCHE PROPONIMENTO ...


reprint  dal numero 250 di "Squilla Francescana" estate 2007

BUON COMPLEANNO SQUILLA FRANCESCANA !


Squilla Francescana compie 250 numeri, mentre vive i suoi 28 anni di vita … auguri! Un bel regalo che le stiamo facendo è quello di comporre tutte le annate recenti e ripassare le più antiche per poter contare su una sua raccolta sicuramente completa, da poter consultare con comodità.

Il primo giornalino mensile da edito dalla nostra fraternità fu Lo Svegliarino del Terziario che cominciò ad uscire nel 1911 e giunse ad essere pubblicato fino al 1913. Non ne abbiamo nessuna copia. Il desiderio di avere un organo d’informazione interno ha sempre attraversato la storia della fraternità. Occorre, però, aspettare il dopoguerra, quando, tra 1951 e il 1955, compaiono ben due giornalini ciclostilati e molto semplici – con diversi intenti e contenuti – Frate Focu e Acqua Chiara

Ancora una pausa di quattro anni e si ha poi, dal 1959 al 1963, un salto di qualità: la “pagina riservata” nel bollettino dell’Ofs di Bologna Pace e Bene, e poi in Terziari francescani, del Centro nazionale dell’Ofs dal 1964 al 1975.

E’ soltanto dall’ottobre del 1979 che si arriva finalmente alla nostra Squilla Francescana, che esordisce così: “Mi presento in veste modesta, ma con l’entusiasmo delle voci che mi hanno preceduto. Ho tanto desiderato di entrare con il mio modesto rintocco, in casa vostra e spero di non esservi noioso o irritante. Vi farò ascoltare la parola di San Francesco, del quale tutti siamo figli spirituali, la mia parola che spera essere umile interprete del suo grande spirito, quella di vostri fratelli e sorelle che vogliono comunicare a voi il dono ricevuto e mettervi al corrente di ciò che avviene e si vuole fare”.  E' su questa felice linea editoriale che s’intende ancora oggi formare una piccola redazione e … continuare ad operare.

A sfogliare quelle copie di Frate Focu e di Acqua Chiara fa tenerezza vedere la povertà qualitativa dei ciclostilati di allora e il desiderio “comunque sia” di confezionare un prodotto verosimilmente tipografico.
Oggi si riesce facilmente ad avere un prodotto migliore e sempre meglio, tra computer e fotocopiatrici di qualità,  nonostante comunque si rimanga  sul bianco e nero.

E’ importante che questo “notiziario” sia sempre più strumento efficace di “informazione” delle nostre attività, soprattutto oggi che i suoi membri vivono in zone tanto diverse tra loro, in una città sempre più grande e caotica; che abitano, in molti casi, lontani dalla Basilica, la cui vita occorre sempre più conoscere e vivere per amare - anche disponendosi in comunione spirituale, qualora davvero non si potesse partecipare fisicamente ai suoi appuntamenti.

Una rivista che illustri attentamente le idee e iniziative, spesso passate inattese perché non si era presenti a “quella” riunione … si era comunicata notizia ai confratelli, messa tra tante altre e confusamente o non era potuta essere sufficientemente illustrata …

Che - oltre che strumento di informazione – sappia raccontare  la nostra vita a chi è lontano e far respirare l’aria della fraternità agli anziani, ai malati e a coloro che per molte ragioni non possono seguire le riunioni con assiduità.  Potrebbe divenire, anche, luogo di comunicazione delle “scoperte” d’ognuno – siano esse letture, poesie, racconti d’esperienze di fede vissuta …e quanto altro - per poterle condividere insieme con gli altri, vocini e lontani.

Una Squilla francescana che sia anche quel consigliere che accompagna discretamente il nostro cammino di formazione, con approfondimenti e sussidi … ed esserci, insomma, compagna attenta dei nostri passi.

In questo proponimento, Squilla vuole vederci fedeli con lei e che gli dimostriamo un po’ di dedizione, in altre parole richiede dell’attenzione di tutti: come quando fu fondata.

Auguri Squilla!