Roma, Settembre 2007
Un saluto a te, confratello o consorella, che da tanti anni vieni nella nostra Basilica di
Sant’Antonio per vivere la tua vocazione francescana in semplicità e spirito
di fratellanza.
Un abbraccio a te,
che hai mantenuto la tua fedeltà e il tuo entusiasmo e porti da sempre la
tessera di terziario stampata nel tuo cuore . Che hai custodito i tuoi ideali nonostante la
decadenza del mondo cerchi di corromperli e di deriderli in ogni occasione. Che
torni nella nostra Basilica con immutata letizia e con la gioia di ritrovare i
tuoi confratelli.
Un saluto anche a
te che hai professato da poco tempo e inizi il tuo cammino in mezzo a noi. Che
hai buttato alle spalle i doni preziosi che il mondo ti offre e hai deciso di
vivere la speranza in Cristo alla maniera che ci ha proposto San Francesco.
E ancora,
benvenuto a te che hai deciso di conoscere e frequentare questa fraternità per
vagliare la tua disponibilità alla professione. Ti ringrazio per il tuo
coraggio, per la tua voglia di andare controcorrente e di non lasciarti
trascinare via dalle ripide di un mondo sempre più lontano da Dio.
Prima di
ricominciare, permettetemi di fare altri saluti, tre, per la precisione.
Il primo per quei
confratelli che non sono più con noi perché sono passati alla Casa del Padre e
ora pranzano alla cena dello Sposo. Per tutti, nessuno escluso. Ma un pensiero
particolare desidero rivolgerlo a Francesco Castracane, ad Eliana e al generale
Montesi, tre colonne del passato, sempre presenti tra le mura della nostra
fraternità.
Il secondo per i
fratelli del Primo Ordine che svolgono
il loro ministero presso questa Basilica e soprattutto il Padre Guardiano,
nostro Assistente. A tutti loro un grazie per l’ospitalità, per la
disponibilità, per la simpatia che dimostrano nei nostri confronti.
Infine, un saluto
particolare agli anziani, ai malati, a coloro che non possono venire per i
motivi più disparati. Per loro una promessa, faremo tutto il possibile per non
lasciarli soli.
Il
vostro ministro
Pace e bene
Guido Fiorani