O Vergine Immacolata


 

Poesia di Rosita Taddeini
Quel buio del cuore 
che solo la Grazia può rischiarare …

L’OSCURITA’ IN CARAVAGGIO E’ SIMBOLO DELLA REALTA’
MINACCIOSA E MISTERIOSA CHE CIRCONDA LA VITA DI OGNI UOMO

Nella Galleria Borghese di Roma c’è una delle tele a mio avviso più straordinarie di Caravaggio, soprattutto per la capacità che il pittore ha avuto di esprimere il mistero dell’Immacolata Concezione di Maria in modo originale e per quei tempi audace e nuovo: la Madonna dei Palafrenieri, dipinta per uno degli altari di San Pietro nel 1606. La tela, come altre del grande pittore, fu inizialmente rifiutata dai commitenti, e fu rimossa dalla sua collocazione dopo poche settimane.
Certamente l’opera è originale, nuova nell’impostazione e nel modo di raffigurare il mistero, immergendolo nella quotidianità fatta anche di oscurità e di spietata verità.
Ciò che appare è una madre che schiaccia un serpente insidiosamente intrufolatosi in casa, ma il bambino pone il suo piedino su quello della madre schiacciando con lei il serpente. Sant’Anna guarda ammirata e meditabonda, il tutto è immerso nella tipica oscurità di Caravaggio, un simbolo forte ed eloquente della realtà minacciosa e misteriosa che circonda la vita di ogni uomo, quel buio del cuore che solo la grazia può rischiarare. La grazia, nella tela, viene dall’alto, come un’aurora piena di speranza.
Il cuore del pittore, sempre tormentato e dolorante, in fuga e prigioniero delle sue fragilità, guarda con speranza a quel gesto della Madre e del Figlio, lo descrive con amore e desidera che nella sua vita di ogni giorno quella vittoria sul male possa divenire realtà, dissipando le sue tenebre.

Commento di Marco Frisina
Poesia di Rosita Taddeini