La Fraternità verso l'incontro ecumenico del 31 gennaio

Incontro del S.A.E. romano

Pluralità di vie e fraternità

Guido Fiorani, Cesare Catarinozzi e Marco Stocchi si sono recati presso la sala di via Cossa del Tempio Valdese di p.zza Cavour per un incontro organizzativo della Giornata di preghiera per l'unità dei cristiani che si terrà in Fraternità il 31 gennaio. Hanno potuto così partecipare ad un incontro del SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) sul tema "Pluralità e fraternità". 
Dopo l'incontro con il Pastore valdese Antonio Adamo (2008), con il Pastore battista Italo Benedetti (2009) si è fissato per il prossimo incontro del 2010 un appuntamento con il Pastore metodista Eric Noffke. Cesare Catarinozzi ha relazionato per la rivista ecumenica ECO i punti salienti dell'incontro  promosso dal SAE che attraverso la persona di Stefano Ercoli ci sta assistendo nell'organizzazione, e che qui riproponiamo.

Si è svolto a Roma, il 20 dicembre, presso la Facoltà Valdese di Teologia, un incontro sul tema “Pluralità e fraternità”, cui hanno preso parte il pastore valdese Paolo Ricca e l’ecumenista cattolico Carlo Molari. C’è stata all’inizio una riflessione biblica del pastore battista Italo Benedetti, che ha parlato della vita delle prime comunità cristiane, dove tutto veniva messo in comune, dando testimonianza viva di comunione fraterna, alla luce della Resurrezione del Signore Gesù, che rende possibile un’autentica generosità. Barnaba, mosso dallo Spirito, vende un campo per darne il ricavato alla comunità. La grande potenza della predicazione degli apostoli deriva dalla qualità di fede della comunità di Gerusalemme: infatti non c’era nessun bisognoso tra di loro, un segno della verità della predicazione stessa.
Ha preso poi la parola Paolo Ricca. – Gesù- egli ha esordito- ha proclamato di essere egli la via. Quale dunque il nesso tra pluralità di vie e di fraternità?- “La via e le vie” in che rapporto stanno? La pluralità delle vie religiose (e non) conferma o smentisce il monoteismo? Che cosa sono le diverse religioni, modi diversi in cui l’unico Dio si è rivelato in una sola religione e tutte le altre sono espressione della ricerca di Dio oppure è stato il Creatore a manifestarsi in tanti modi diversi. Nella Bibbia c’è una risposta prevalente: l’unico Dio è quello rivelatosi nella storia d’Israele e poi, per i cristiani, nella storia di Gesù. Vie di conoscenza, di contemplazione, di santificazione sono diverse, ma la centralità è in Cristo. Il cristianesimo ha sempre riflettuto sul rapporto tra Cristo e le religioni (basti pensare, a Giustino, che già nel II secolo, ricollegava il cristianesimo alla filosofia greca e pensava che il “logos” fosse seminato un po’ dappertutto). Ma occorre riconoscere, ad ogni modo, che quanto di positivo esiste nel mondo è riconducibile a Gesù e dunque la vera, piena, autentica salvezza è in Cristo, che ricapitola in sé ogni bene disseminato nel mondo. La pluralità e la fraternità prendono corpo oggi nell’ecumenismo.
Ha preso poi la parola Don Carlo Molari: - Quale ideale ci proponiamo?- egli si è chiesto riferendosi a Paolo – Quello di non dimenticare il nostro passato, ma di tendere al futuro. Camminiamo nella storia uniti dalla fraternità verso una nuova umanità. Benedetto XVI, nel discorso alla Curia del 2005, sostiene la riforma della Chiesa, che continua il suo cammino, al di là degli errori che spesso ne hanno costellato l’esistenza. La continuità non è nella dottrina, ma nella sua continua e necessaria riforma. Oggi la Storia presenta orizzonti completamenti nuovi: nell’orizzonte planetario dobbiamo farci germe della fraternità universale. Dobbiamo tendere alla fraternità di tutto il mondo, anche di coloro che non si riconoscono nel Vangelo, perché unico è il padre di tutti gli uomini. L’umanizzazione in riferimento a Dio è cominciata con la prima venuta di Gesù, ma sarà completa solo alla fine dei tempi, alla Parusia -.
Questo tema, sulla pluralità delle vie e della fraternità, è stato poi ampiamente dibattuto dai presenti; tra cui la fondatrice del S.A.E. Maria Vingiani.
Cesare Catarinozzi