Giovanni Battista Montini, postulante terziario francescano all'Aracoeli








Giovanni Battista Montini, ecco il suo nome mi compare sotto gli occhi mentre sfoglio il registro della Fraternità OFS dell'Aracoeli. Proprio accanto a quello di Michele Meo che fu da noi più volte Ministro, ma soprattutto ricordato come il papà di una bambina eccezionale, Antonietta Meo dichiarata due anni fa "venerabile" da Benedetto XVI.
Il futuro Papa Paolo VI è stato "postulante" pressi questa antica Fraternità che lo accolse annotandone per diverso tempo anche gli incarichi che il sacerdote bresciano veniva via via ricoprendo, fino a quello di Assistente della FUCI. Il papabile terziario non arrivò a professare, ma cinquant'anni dopo, nel 1978, firmerà la nuova Regola dell'Ordine Francescano Secolare che da lui prende il nome di "paolina". Da allora noi non ci chiamiamo più terziari, ma francescani secolari.


ARTE E FEDE - Ugo Attardi – Paolo VI , 2000 - Ritratto della memoria del pontefice, assorto sul trono nello sfondo nero in cui si intravedono le architetture della Chiesa Universale, diviene omaggio simbolico al pastore che si è fatto missionario della fede nel mondo. Lo scranno, nemmeno prospetticamente impostato, delimita la veste ‘fiori misura”; questa, poi, si apre idealmente nella sezione inferiore, a richiamare l’antica immagine della Madonna della Misericordia che accoglie sotto il suo manto/tempio l’umanità in preghiera.
 
GIOVANNI BATTISTA MONTINI muore a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978, dopo quindici anni di pontificato, a 8I anni d’età. Era nato a Concesio (Brescia), il 26 settembre 1897; ordinato sacerdote il 20 maggio 1920; dopo il conseguimento della duplice laurea, in teologia presso l’Università Gregoriana e in lettere presso l’Università dello Stato, entra a far parte della Segreteria di Stato (1923) e diventa Assistente della FUCI.
I dati biografici principali sono riportati nel Registro della Fraternità dell’Ara Coeli, dove il  giovane Giovan Battista Montini chede di poter professare la Regola di vita nel Terz’Ordine francescano. Gli aggiornamenti nella carriera ecclesiastica sono aggiunti sul registro, in inchiostro nero di china, con scritture diverse che si susseguono nel tempo man mano che il giovane sacerdote bresciano snocciola i suoi primi anni romani a servizio della Chiesa. Ultimo incarico segnalato è quello di Assistente della Fuci, che svolgerà dal 1924 al 1933. 
Nel 1937 sarà nominato Sostituto della Segreteria di Stato, incarico che svolse negli anni convulsi della II Guerra mondiale e dopoguerra; dal 1952 fu  accanto a Pio XII anche come pro-Segretario di Stato. Il 3 novembre 1954 è nominato Arcivescovo di Milano ed è consacrato il 12 dicembre successivo. Fu poi il bergamasco Giovanni XIII (e professo terziario!) a nominarlo cardinale nel 1958. Alla sua morte venne eletto Papa il 21 giugno 1963.
Marco Stocchi


Magistero dei papi 
e fraternità secolare

Gli undici anni del pontificato di Paolo VI sono stati più intensi e inquieti del nostro secolo; iniziati sotto il segno del dialogo e della speranza di gioioso rinnovamento religioso e civile, passano traverso i moti convulsi della contestazione e si concludono in uno dei momenti più bui e tragici al terrorismo; in questa difficile situazione le chiavi simbolo dell’autorità e della missione papale furono veramente, come ha scritto un biografo di Papa Montini, pesanti da reggere. Anche a motivo di questa situazione storica, a Paolo VI dovranno essere senz’altro riconosciuti almeno tre grandi meriti storici: - di avere guidato a conclusione con mano sicura e con esperienza di dottrina il Concilio Vaticano Il curandone poi l’applicazione equilibrata e corretta; - di avere costantemente perseguito, con finezza di cultura e di spiritualità, il dialogo tra la Chiesa e il mondo moderno, da lui definito come “questo mondo immenso, misterioso, magnifico”; - di avere svolto una catechesi ad altissimo livello, tanto salda nei princìpi quanto paterna e caritatevole nella forma, che sta alla Chiesa postconciliare come quella di Pio XII alla preparazione nascosta del Concilio”.
Un Papa grande, per umanità e per dottrina, per fermezza di fede e per carità inesausta, profeta della speranza di Cristo per tutti gli uomini, testimone crocifisso nei momenti del silenzio della ragione e della grazia; un Papa, soprattutto, da non dimenticare troppo presto... Anche rispetto alla Fraternità secolare la sua posizione è di grande rilievo storico: a lui, infatti, dobbiamo, come hanno scritto i Ministri Generali della Famiglia francescana, lo « splendido dono » della nuova Regola dell’Ordine Secolare, ultima sua testimonianza di amore per i laici francescani « Poco prima che lasciasse questa terra ». Questo atto solenne, tuttavia, non sta a sé, ma rappresenta il coronamento di un magistero che ha accompagnato e guidato, con discrezione e incisività, l’intero aggiornamento post-conciliare del Terzo Ordine: lo dice necessario e ne traccia le linee di fondo nella lettera per il Congresso di Filadelfia (1967); invita a rinnovare la testimonianza di azione e di apostolato proprio del Terz’Ordine « franca, aperta, gioiosa, popolare, umile e buona, fattiva, semplice, pronta a pagare di persona, a dispensare intorno a sé serenità e letizia » (1968); indica con-te punti di arrivo del rinnovamento della Regola l’esatta collocazione dell’istituzione nella vita della Chiesa e i significati e la sostanza dell’apostolato, configurato come partecipazione della pratica dei consigli evangelici (1969); infine, nel discorso del maggio 1971, illustra i nodi esistenziali più validi della secolarità francescana nel mondo contemporaneo, con particolare attenzione al valore della povertà. Giustamente perciò la nuova Regola è detta, da Paolo Vi, «paolina» e lo è in più significati: perché è stata promulgata da lui, perché l’elaborazione coincide con gli anni del suo pontificato, perché riflette quei valori evangelici e quei valori umani che stanno al centro di tutto il suo magistero.
Mariano Bigi

Bibliografia: Magistero dei papi e fraternità secolare – Da Pio IX a Giovanni Paolo II, a cura di Mariano Bigi e di p. Luigi Monaco, Testi e studi ad uso dei membri dell’Ofs, Roma, 1985.