La Comunità di Sant’Egidio ha in San Francesco uno dei capisaldi della propria originaria spiritualità. Questo motivo ispiratore è stato sviluppato dal nostro Nino che in queste righe ci racconta la sua esperienza di volontario.

TESTIMONIANZE

“altri frutti di san Francesco”

Qualche mese fa volendo fare qualcosa per i poveri mi sono imbattuto in modo molto rapido e ravvicinato a due realtà la Comunità di sant‘Egidio e Nuovi Orizzonti E' chiaro che quando si pensa di dare qualcosa ad un povero in realtà si riceve molto di più rispetto a quello che si da in queste due realtà ho sentito forte lo spirito francescano la centralità della preghiera che trasforma in volontariato in missione, l 'amicizia in fraternità, questi elementi sono il fondamento del Terz'oOdine insieme e sono contenuti nella nostra Regola per un motivo fondamentale, io ho scelto la fraternità quando nel 1998 sono entrato per la prima volta in essa, oltre certo l’amore per Francesco, per la sua capacità e forza nella preghiera comunitaria  e l’ apertura verso i poveri verso gli ultimi.
Credo che il nostro padre Francesco nel non volere il possesso dei conventi a voluto lasciare un segno nascosto anche per noi oggi dicendoci che la fraternità non è fatta delle mura che la contengono ma dei mattoni umani che siamo sorelle e fratelli della Fraternità di sant’Antonio e di tutte le fraternità del mondo un Francescano secolare, che agisce come figlio di Francesco in ubbidienza alla chiesa, è un espressione della fraternità madre che la generata o generato. Tale esempio ci viene dalla nostra consorella Rosa che porta fraternità con la sua missione e con il suo amore in tutte le parti del mondo e il cuore di ognuno di noi batte con le e per lei nella preghiera e ciò che ci riempie di gioia è poterla vedere abbracciare quello volte che passa per l’ Italia e fa una visita fraterna e amorevole alla fraternità.
Mi sono accorto che a volte noi francescani secolari trasformiamo l’umiltà in un peso perché appoggiamo tutto o quasi sui nostri frati su alcuni dei nostri fratelli dicendo - io non lo so fare, - io sono umile, ma mi rendo conto che ognuno di noi ha dei talenti che deve mettere a disposizione della fraternità.Ad esempio, a sant’ Egidio Roberto che è un laico fa delle catechesi stupende  e sono certo che anche tra noi c’è qualcuno che ha queste capacità e che deve imparare a metterle a disposizione a tutta la fraternità
Francesco a mio giudizio ha contribuito con il suo spirito che nella realtà dei fatti è lo spirito di Dio ha creare questi due nuovi cammini. Noi come figli diretti non dobbiamo certamente essere gelosi di queste due realtà ., ma dobbiamo guardare a esse con l’orgoglio di figli di Francesco che vedono quanto sia forte nei secoli l’ amore espresso tal Poverello di Assisi, taleda dare frutti ancora oggi in virtù del suo immenso amore del Crocifisso. Dobbiamo anche essere pronti ad aprirci a ciò che Francesco c'insegna per mezzo di questi fratelli, essendo pronti a cambiare il nostro atteggiamento ma essendo orgogliosi in senso positivo di essere un ordine che professato una regola singolarmente in ogni suo membro che porta in modo continuo dal vVngelo alla vita dalla vita al Vangelo perchè possa chi non ci conosce, riconoscerci nell’ amore che ognuno di noi dimostra verso l’altro.
Nino Anatra, ofs