In occasione dell'VIII Centenario della consacrazione di S.Chiara d'Assisi. Le Sorelle povere di S. Chiara, oggi.




Sì perché è ormai chiaro che l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è resa dalla grazia di Dio più grande del cielo. Mentre, infatti, i cieli con tutte le altre cose create non possono contenere il Creatore, l'anima fedele invece, ed essa sola, è sua dimora e soggiorno, e ciò soltanto a motivo della carità, di cui gli empi sono privi. È la stessa Verità che lo afferma:  
 "Colui che mi ama, sarà amato dal Padre mio, e io pure lo amerò; 
e noi verremo a lui e porremo in lui la nostra dimora"
 
dalla lettera III di S. Chiara d’Assisi
  alla B. Agnese di Praga



Una ragazza di nobile famiglia e di sicuro futuro, in una dolce notte di aprile del 1211 o 2012 lascia la sua grande e comoda dimora e si reca nella piccola chiesetta di Santa Maria degli Angeli, alla Porziuncola, per intrecciare la sua vita con la straripante novità dell’ideale evangelico, già abbracciato da un giovane e ricco borghese d’Assisi di nome Francesco. Lei si chiama Chiara ed ha diciotto anni! 


In quella Domenica delle Palme ha inizio, con la consacrazione di Chiara, una delle esperienze spirituali più straordinarie della storia cristiana, che tanti ed abbondanti frutti di soave freschezza evangelica ha portato e continua a portare ancora oggi. 

Le Sorelle Povere di Santa Chiara, sparse oggi nei cinque continenti, nascono proprio lì, nella Porziuncola, dal cuore palpitante di Chiara, affascinata dalla semplicità e nello stesso tempo rivoluzionaria novità della scelta evangelica di Francesco d’Assisi. Quasi a sintetizzare la motivazione del lasciare il mondo, non certo per dimenticarlo, ma piuttosto per ritrovarlo ed accoglierlo nello sguardo di Cristo Crocifisso e Risorto, la stessa Chiara afferma che la ‘forma di vita’ scelta da lei e dalle sorelle altro non è che seguire le orme “del Figlio di Dio che per noi si è fatto via, come ci mostrò ed insegnò con la parola e l’esempio il beatissimo Padre Nostro Francesco di lui vero amante ed imitatore.” (cfr. FF 2824).

Ed è proprio di questa luce chiara e splendida che, come francescani, vogliamo fare memoria e riproporre, alla chiesa ed al mondo e, prima di tutto, a noi stessi. Gesù come via indica e descrive la necessità impellente di andare verso, di mettersi in cammino, essere come Francesco e Chiara ”di lui amanti e imitatori”.

I Ministri Generali delle quattro famiglie francescane (OFM, OFMConv, OFMCap, TOR) nella Lettera scritta per l’Ottavo Centenario della Fondazione dell’Ordine delle Sorelle Povere di Santa Chiara (Roma 02 febbraio 2011), rivolgendosi ad un certo punto direttamente alle Clarisse di oggi così si esprimono:

Voi per molti rappresentate un’oasi di pace, dove uomini e donne possano interrogarsi sul Mistero che avvolge ed attraversa la vita. Siete chiamate a rendere credibile che il desiderio di Dio è nel profondo di ogni creatura e che Dio cerca l’uomo e la donna costantemente, per stabilire con ciascuno nella libertà, una relazione fondata sull’amore. ... Guardandovi ci ricordate che bisogna sognare insieme per rendere visibile un mondo evangelico “.
 


Antonio Fasolo, ofs