Riflessioni su un evento doloroso accaduto in Roma il 15 ottobre
2011, quando una statua della Vergine è stata spezzata nella pubblica via:
quale messaggio la Madonna vuole trasmettere a tutti noi e quale via da seguire
ci indica?
L’attuale generazioni ricordi sempre che dal Cuore Immacolato di Maria è nato Colui, che vivendo, morendo e resuscitando per tutta l’umanità ha perdonato ogni empietà: Egli è Amore, che perdona e che invita a comprendere il vero senso della vita terrena e della eterna.
La marcia pacifista del 15 ottobre 2011 a Roma è rimasta negli occhi di tutto il mondo, perché si è trasformata in una marcia di distruzione non solo di ciò che le strade possedevano, ma anche perché sono stati presi d’assalto banche, negozi, macchine private e furgoni della polizia che avrebbero dovuto mantenere l’ordine e salvaguardare la cittadinanza della città di Roma, capitale d’Italia e della Cristianità.
Ma questo doloroso spettacolo, che la gioventù, scatenata dal risentimento personale, dalle leggi, dalla carenza del lavoro, dalla ribellione a ogni regola di vita non insegnata quotidianamente dalla famiglia, assente per tutta la giornata, ha scatenato atti di violenza e purtroppo dolorose manifestazioni non solo ad un Oratorio ma alla Statua della Madonna ed a un Cristo Crocefisso.
Questo spettacolo di devastazione tra le fiamme, che illuminavano le strade, ha inorridito non solo la cittadinanza di Roma ma ogni popolo di città straniere.
La manifestazione di pace è stata una manifestazione di tragedia, di sordido rancore, esploso fra i giovani di un’era, nella quale la Famiglia è assente per tutte le ore della giornata. Le Forze dell’Ordine, ma soprattutto la Classe dirigente dovrà capire per questa esperienza così nefasta, lo spettacolo di una Statua della Madonna spezzata violentemente nella strada dall’irrefrenabile rabbia di giovani senza coscienza, è la realtà dell’assenza del valore della vita di quel simbolo della più elevata Maternità, che Maria SS. ha offerto ad ogni uomo donandogli il Figlio di Dio: l’Uomo-Dio.
In ogni nazione la donna ha gli stessi diritti degli uomini, ha realizzato studi e mete pari a quelle del sesso maschile e lo Stato ha dato ad entrambi posti di responsabilità e guida per il maggior rendimento economico.
Ma questo impegno femminile ha portato la donna a desiderare la maternità in età più avanzata, ad un numero ridotto di figli e ad affidare ben presto il piccolo o piccola a nidi, o asili materni o palestre o soggiorni. Queste strutture non possono ne devono sostituire la Famiglia che dovrebbe offrire l’insegnamento del senso della vita, la sua religiosità e soprattutto l’amore che è concordia e fraternità: specialmente ora che i confini di ogni Nazione vicina o lontana sono superati da mezzi moderni e celeri di comunicazione.
L’economia di ogni Nazione deve rispettare la diversità di impegno dei due sessi, i doveri diversi rispetto all’educazione e insegnamenti di vita. Le ore pomeridiane del lavoro dovrebbero solo essere assegnate all’uomo (lavoro maschile) perché le nuove generazioni non hanno necessariamente solo bisogno del latte materno nei primi mesi di vita del figlio, ma soprattutto della presenza materna nel proseguimento degli studi orientati al lavoro e al vero valore della Famiglia basate sulle tradizioni patriarcali e della Fede.
Se è stata distrutta la statua della Madonna, gettata brutalmente per strada, questo atto deve essere sottolineato da tutta l’Umanità per quel valore simbolico, per ciò che è stato annullato: l’Amore, la Donazione, Quale Simbolo di Vita, che ha realizzato non solo quella umana ma quella Divina, di Gesù Cristo, che ha dato all’uomo la Vita e la sua Morte in Croce, perché realizzasse l’Eternità, perduta per superbia e disubbidienza.
Il fine della Creazione: capolavoro Divino di massimo amore, che Gesù stesso ha manifestato e si è manifestato il 27 dello stesso mese proprio nella Parrocchia di San Marcellino e Pietro, due martiri decapitati per aver testimoniato la realtà del valore della Fede in Dio.
Ricordiamoci che la nostra umanità possiede il tesoro dello Spirito di Dio e questa Realtà non dovrebbe essere dimenticata, anche se sono passati milioni di anni dalla creazione: perché Uno è il Creatore dell’Uomo, Divino Capolavoro e le Sue leggi sono basate sull’Amore e il Suo Spirito nell’uomo.
La marcia pacifista del 15 ottobre 2011 a Roma è rimasta negli occhi di tutto il mondo, perché si è trasformata in una marcia di distruzione non solo di ciò che le strade possedevano, ma anche perché sono stati presi d’assalto banche, negozi, macchine private e furgoni della polizia che avrebbero dovuto mantenere l’ordine e salvaguardare la cittadinanza della città di Roma, capitale d’Italia e della Cristianità.
Ma questo doloroso spettacolo, che la gioventù, scatenata dal risentimento personale, dalle leggi, dalla carenza del lavoro, dalla ribellione a ogni regola di vita non insegnata quotidianamente dalla famiglia, assente per tutta la giornata, ha scatenato atti di violenza e purtroppo dolorose manifestazioni non solo ad un Oratorio ma alla Statua della Madonna ed a un Cristo Crocefisso.
Questo spettacolo di devastazione tra le fiamme, che illuminavano le strade, ha inorridito non solo la cittadinanza di Roma ma ogni popolo di città straniere.
La manifestazione di pace è stata una manifestazione di tragedia, di sordido rancore, esploso fra i giovani di un’era, nella quale la Famiglia è assente per tutte le ore della giornata. Le Forze dell’Ordine, ma soprattutto la Classe dirigente dovrà capire per questa esperienza così nefasta, lo spettacolo di una Statua della Madonna spezzata violentemente nella strada dall’irrefrenabile rabbia di giovani senza coscienza, è la realtà dell’assenza del valore della vita di quel simbolo della più elevata Maternità, che Maria SS. ha offerto ad ogni uomo donandogli il Figlio di Dio: l’Uomo-Dio.
In ogni nazione la donna ha gli stessi diritti degli uomini, ha realizzato studi e mete pari a quelle del sesso maschile e lo Stato ha dato ad entrambi posti di responsabilità e guida per il maggior rendimento economico.
Ma questo impegno femminile ha portato la donna a desiderare la maternità in età più avanzata, ad un numero ridotto di figli e ad affidare ben presto il piccolo o piccola a nidi, o asili materni o palestre o soggiorni. Queste strutture non possono ne devono sostituire la Famiglia che dovrebbe offrire l’insegnamento del senso della vita, la sua religiosità e soprattutto l’amore che è concordia e fraternità: specialmente ora che i confini di ogni Nazione vicina o lontana sono superati da mezzi moderni e celeri di comunicazione.
L’economia di ogni Nazione deve rispettare la diversità di impegno dei due sessi, i doveri diversi rispetto all’educazione e insegnamenti di vita. Le ore pomeridiane del lavoro dovrebbero solo essere assegnate all’uomo (lavoro maschile) perché le nuove generazioni non hanno necessariamente solo bisogno del latte materno nei primi mesi di vita del figlio, ma soprattutto della presenza materna nel proseguimento degli studi orientati al lavoro e al vero valore della Famiglia basate sulle tradizioni patriarcali e della Fede.
Se è stata distrutta la statua della Madonna, gettata brutalmente per strada, questo atto deve essere sottolineato da tutta l’Umanità per quel valore simbolico, per ciò che è stato annullato: l’Amore, la Donazione, Quale Simbolo di Vita, che ha realizzato non solo quella umana ma quella Divina, di Gesù Cristo, che ha dato all’uomo la Vita e la sua Morte in Croce, perché realizzasse l’Eternità, perduta per superbia e disubbidienza.
Il fine della Creazione: capolavoro Divino di massimo amore, che Gesù stesso ha manifestato e si è manifestato il 27 dello stesso mese proprio nella Parrocchia di San Marcellino e Pietro, due martiri decapitati per aver testimoniato la realtà del valore della Fede in Dio.
Ricordiamoci che la nostra umanità possiede il tesoro dello Spirito di Dio e questa Realtà non dovrebbe essere dimenticata, anche se sono passati milioni di anni dalla creazione: perché Uno è il Creatore dell’Uomo, Divino Capolavoro e le Sue leggi sono basate sull’Amore e il Suo Spirito nell’uomo.
Rosita Taddeini, ofs