CIAO ANTONIO !

Il 10 marzo scorso ha raggiunto la casa del Padre, Antonio Ligotti che per molti mesi ha condiviso con noi la vita di Fraternità. La sua vita era segnata da una grave malattia che lo ha portato precocemente alla morte. Quando frequentò la nostra fraternità, collaborò con P. Stefano Cecchin e la Pontificia Academia Mariana Internationalis.

Con Antonio ci siamo conosciuti alla cena dai Frati francescani del TOR, in occasione della festa del Beato Raimondo Lullo. Un occasione davvero particolare, per un uomo che è stato, per me almeno, per come l’ho conosciuto, speciale!
Mi raccontò la sua storia, mi chiese di entrare nell’Ordine Francescano Secolare.  Ha frequentato per un periodo la Fraternità, attivamente. Puntuali le sue domande e risposte a questioni di religione e di fede, tali che ne evidenziavano l’andatura di un “uomo in cammino”.
 
Antonio ha frequentato è a collaborato per diverso tempo la mia Fraternità. L’ultima volta che l’ho incontrato era per darmi un po’ di libri per la Fraternità e la Biblioteca dell’Antonianum.
L’ultima volta che l’ho visto è stato da un autobus, che camminava sotto la doppia scalinata che porta al Campidoglio e alla basilica dell’Aracoeli. Passo lungo e concentrato nel suo andare, per il mondo. Per un attimo ho camminato con lui.
Ci sentivamo periodicamente, a volte brevemente, a volte più a lungo, ma mai una parola di troppo.
Dopo il periodo vissuto da noi, frequentò il Monastero di S. Nilo a Grottaferrata, e approcciò alla scoperta della Liturgia Orientale.
Ho tra le sue mani due suoi libri che mi regalò su San Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti, sottolineato in matita nei passi a lui più congeniali, ma anche quelli che ne descrivono il temperamento di cercatore della Verità, che è Gesù Cristo Nostro Signore.
Tra un aggravamento e un miglioramento della salute, egli era un rabdomante della Verità.
Non l’ho conosciuto così bene per trovare in lui dei difetti, che tutti abbiamo, ma con me e con la mia fraternità è stato un prezioso compagno di strada: di quelle persone che quando non gli si possono più sentire anche telefonicamente, li sentiamo lo stesso vicini e presenti: un po' come pellegrini alll’incontro di Emmaus.
Anche se solitario, seguì la via che il Signore traccia per ognuno di noi. E anche se la vita va a zig-zag, Antonio aveva come faro Gesù,  luce di ogni cammino: ciò che è storto si raddrizzerà! A te e ai tuoi un caro saluto di ogni pace e bene
Marco S.


Per chi volesse andare
al Cimitero Flaminio