PIO XII : BREVE PONTIFICIO CON CUI IL SANTO PADRE PROCLAMA SAN FRANCESCO D'ASSISI E SANTA CATERINA DA SIENA PATRONI PRIMARI D'ITALIA

"Ho scelto il nome del Patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, e ciò rafforza il mio legame spirituale con questa terra, dove – come sapete – sono le origini della mia famiglia”.Così Papa Francesco in Piazza San Pietro lo scorso 17 marzo, nella ricorrenza della proclamazione dell’Unità d’Italia (1861). Il 4 ottobre, giorno del transito del Poverello d’Assisi, diventa così occasione di approfondimento e di riflessione.  Non è un caso che Bergoglio abbia posto l’accento sul fatto che il Poverello d’Assisi, espressione di una Chiesa povera, serva ed ecumenica, sia il Patrono d’Italia.

“Il più italiano dei santi, il più santo degli italiani”. Così Pio XII definisce il Poverello d’Assisi quando, il 18 giugno 1939, lo proclama, insieme a Santa Caterina da Siena, Patroni d’Italia. L’affannosa “questione romana” è ormai risolta con la conclusione, dieci anni prima, l’11 febbraio 1929, dei Patti Lateranensi: l’accordo tra lo Stato italiano e la Santa Sede pone termine ad una controversia politica tra l’Italia e la Chiesa nata all’indomani dell’Unità con l’annessione militarizzata di Roma a capitale del neonato Regno e la conseguente fine del potere temporale dei Pontefici. (Continua)

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PIO XII :  BREVE PONTIFICIO  CON CUI IL SANTO PADRE PROCLAMA SAN FRANCESCO D'ASSISI E SANTA CATERINA DA SIENA PATRONI PRIMARI D'ITALIA

La sollecita cura della Chiesa universale che Ci è stata commessa dal divino Redentore ci spinge sempre a procurare quanto più ci è possibile il bene di tutti i fedeli sparsi per tutta la terra; ma poiché la Divina Provvidenza ha voluto che la cattedra romana di San Pietro fosse stabilita in Italia, la Nostra volontà non può non rivolgersi in modo particolare a promuovere i vantaggi spirituali degli italiani e perciò appena ce ne è data l’occasione, ci disponiamo ad eseguire con solerte cura tutte quelle cose che ci sembrano le più opportune al fine predetto. Sicché nelle difficoltà dei tempi, che da ogni parte premono anche le genti d’Italia, nessun’altra cosa è più conforme al Nostro ufficio pastorale, nonché all’effetto che nutriamo verso i Nostri connazionali, quanto l’assegnare loro presso il Signore, particolari patroni celesti, i quali ne siano come i custodi e i difensori. Chi di noi invero potrebbe mai dubitare di non essere aiutato giorno per giorno dal patrocinio dei Santi presso Dio, specialmente quando, trovandosi in angustie si appoggia alla intercessione dei Santi, invoca il Signore e sente subito che il Signore lo esaudisce? E questo tanto più giustamente può dirsi di quel patrocinio, col quale i santi proteggono le genti e le nazioni, specie quelle alle quali si sforzarono in tanti modi e in tante particolari circostanze, di portare aiuto, mentre essi ancora erano in terra, spinti dall’amor di patria. Senza alcun dubbio ciò si deve affermare di San Francesco d’Assisi e di Santa Caterina da Siena che, italiani ambedue, in tempi straordinariamente difficili, illustrarono, mentre vivevano, con nitido fulgore di opere e di virtù e beneficarono abbondantemente questa loro e nostra Patria, in ogni tempo madre di santi. Difatti San Francesco poverello e umile vera immagine di Gesù Cristo, diede insuperabili esempi di vita evangelica ai cittadini di quella sua tanto turbolenta età, e ad essi anzi, con la costituzione del suo triplice ordine aprì nuove vie e diede maggiori agevolezze, per la correzione dei pubblici e privati costumi e per un più retto senso dei principi della vita cattolica. Né altrimenti si adoperò Santa Caterina, la fortissima e piissima vergine, che valse efficacemente a ridurre e a stabilire la concordia degli animi delle città e contrade della sua Patria e che mossa da continuo amore, con suggerimenti e preghiere, fece tornare alla sede di Pietro in Roma i romani pontefici, che quasi in esilio vivevano in Francia, tanto da essere considerata a buon diritto il decoro e la difesa della Patria e della Religione.
Ora poi il Signor Cardinale Carlo Salotti, prefetto della S. Congregazione dei Riti, ci ha detto che gli arcivescovi d’Italia, assecondando il comune desiderio dei fedeli, fanno voti e ci rivolgono anzi supplici preci, affinché San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena, vengano da noi dichiarati e costituiti Patroni Primari d’Italia con l’intento di riaccendere l’avita pietà e farla maggiormente crescere. A questi voti si aggiunge anche l’amplissima commendatizia dello stesso porporato e perciò considerate attentamente tutte le ragioni e le circostanze ben volentieri abbiamo deciso di annuirvi.
Pertanto di Nostro «Motu proprio» di certa scienza e dopo matura deliberazione colla pienezza di nostra apostolica podestà, in virtù delle presenti lettere, dichiariamo da questo momento e costituiamo in perpetuo San Francesco d’Assisi e Santa Caterina Patroni Primari d’Italia.
Con la stessa autorità e in forza delle presenti da valere in perpetuo decretiamo che in Italia e nelle isole adiacenti, si celebrino ogni anno, dall’uno e dall’altro clero, nei giorni stabiliti, le feste degli stessi Patroni con relativa Messa ed Officio in rito doppio di prima classe, ma senza ottava, nonostante qualsiasi cosa in contrario. Ciò benevolmente ordiniamo e decretiamo, comandando che le presenti Lettere rimangano sempre ferme, valide e in tutta la loro efficacia; che ottengano i loro pieni ed interi effetti che se ne possano pienamente valere oggi ed in futuro quelli cui spetta o potrà spettare; e così doversi esattamente giudicare e stabilire, dichiarando fin d’ora irrita ed inane, qualsiasi cosa che al riguardo, da chiunque o da qualsiasi autorità, scientemente o ignorantemente, possa essere attentata in contrario.

PIO XII P.M.

Dato a Roma presso San Pietro sotto l’anello del Pescatore il XVIII giugno del MDCCCCXXXIX, primo del nostro pontificato
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Papa Pacelli a Santa Maria sopra la Minerva ricorda con solenne rito (musica diretta da don Lorenzo Perosi) S. Caterina e S. Francesco patroni d'Italia - video del C.C.C. (Centro Cattolico Cinematografico) 1939-1940.

particolare del monumento a nta Caterina da Siena
all'inizio di via della Conciliazione in Roma