ANNO B / SECONDA DOMENICA DI AVVENTO nel commento di Adelaide Rossi

La venuta di Gesù fu preceduta dal profeta penitente, Giovanni Battista, così che con il suo esempio e la parola i cuori fossero preparati a ricevere il Signore.

La mia riflessione parte dalla seconda lettura. Si tratta di un commento ai discorsi di Gesù sugli eventi finali del mondo: “… davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo…Il giorno del Signore verrà come un ladro… e la terra con quanto c’è in essa sarà distrutta… noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali avrà stabile dimora la giustizia”. 
Questa descrizione della fine del mondo fa pensare a quella che ci prospettano gli scienziati moderni, anche se questi prevedono una fine per freddo: “Si raffredderà la terra e gli altri pianeti, si raffredderà il sole, si raffredderà ogni cosa… diminuirà la luce, aumenteranno i buchi neri…". Sarà il Big Crunch, o grande implosione, e tutto ritornerà al vuoto e al silenzio, che precedette la grande esplosione, o il Big Bang, di quindici miliardi di anni fa…”. Sono solo ipotesi !
Nessuno sa come si svolgeranno le cose. La parola della Scrittura ascoltata ci assicura che se anche fosse così, quella non sarà la fine definitiva: “Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia”.
Dio non ha riconciliato il mondo a sé per abbandonarlo poi al nulla. “Ti ho amato d’amore eterno” ha detto Dio all’uomo nella Bibbia (Geremia 31,3) e le promesse di “amore eterno” di Dio non sono come quelle dell’uomo… è questa la garanzia maggiore che c’è una vita eterna.
Esistono uomini e donne così amareggiati dalla vita che il pensiero che essa non finisca con la morte , ma si prolunghi per l’eternità, anziché sollevarli, li angoscia ancora di più: “Che terribile cosa! Ricominciare tutto da capo”. Ma saranno “cieli nuovi e terra nuova”, non saranno una ripetizione di quelli che conosciamo. Sarà un cielo e una terra di qualità diversa".
L’Apocalisse assicura che appena gli uomini avranno varcato la soglia di questa vita, “Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate” (Apocalisse 21,4).  L’apostolo Pietro concludeva la sua esortazione ai primi cristiani con queste parole: “Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, cercate di essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio in pace”. Quanto, queste parole, sono adeguate anche ai credenti di oggi!".

Adelaide Rossi, ofs
COLLEGAMENTO ALLA LITURGIA DEL GIORNO