In ricordo di Elvio

Il 9 giugno, è tornato alla casa del Padre il nostro caro Elvio Pettinella, pedagogista, filosofo e gran lettore. Chiamato qualche anno fa a collaborare a Squilla Francescana, aveva corrisposto con passione e dedizione alla richiesta, con vari articoli preparati con certosina precisione. Fino ad allora non se ne conosceva pienamente la portata di uomo di cultura, vivendo la fraternità nella discrezione.
Sempre attento all’ascolto, lo ricordiamo per le domande sempre pertinenti che rivolgeva ai relatori ospiti che sono intervenuti in fraternità e all’Assistente spirituale durante le catechesi.
Nel 2009, con la benedizione di papa Benedetto XVI, aveva festeggiato i 25 anni da Francescano secolare. Nella sua fraternità d’origine aveva svolto il mandato di Maestro di formazione. Nella nostra fraternità era tra i più assidui alle riunioni ed era sempre presente alle ricorrenze religiose dell’Ordine che viveva con intima devozione.

Nativo di Popoli, aveva perso da giovane la madre e il padre ne affidò l’educazione a uno zio prete, poi entrò in seminario dove ha completato gli studi in Pedagogia. E’ da questo percorso educativo ne derivava una fede ben radicata. maturata e corroborata poi negli anni dalla partecipazione quotidiana alla Mensa eucaristica.

Il cammino nella Fede di Elvio si era manifestata in scelte di vita coerenti, quali l’assistenza dei sordomuti. Era giunto a Roma dopo aver vinto un concorso al Ministero del Lavoro, ma la passione pedagogica non gli venne mai meno, ottenendo speciali permessi quale commissario per gli esami di maturità nelle scuole. Per chi lo ha conosciuto è stato un maestro di francescanesimo vissuto, dove l’irruenza del carattere era mitigata dall’umiltà, dove la ricchezza diveniva sapere diveniva mezzo di carità intellettuale. Il suo sorriso esprimeva letizia, il suo sguardo era quello di un fratello.

Nonostante le precarie condizioni di salute, Elvio una ventina di giorni fa si era “comunque” voluto recare in chiesa per la S. Messa, quando sulla via del ritorno a casa è caduto. Ricoverato al Policlinico Umberto I, è stato trattenuto per ulteriori accertamenti, mentre la cirrosi epatica accelerava il suo corso invadendo gli altri organi. Sono stati giorni di Calvario purificatore e di sofferenza fisica alleviata dall’affetto di Erika, Claudio e la piccola Erin. Giorni nei quali è stato amorevolmente accudito dalla moglie Pina cui dimostrava un tale riconoscente affetto da muovere a commozione i vicini di stanza e i medici; il tutto fino a stamattina che dalle braccia di chi gli voleva bene è passato serenamente nelle braccia di nostro Signore.

I funerali si sono tenuti il 10 giugno nella basilica di S. Paolo f.m.
La fraternità lo ricorderà con messa di suffragio il 20 giugno prossimo