Ogni anno, il Festival sceglie un argomento sul quale focalizzare la riflessione francescana, attualizzandone il messaggio per la società contemporanea. Per la settima edizione del Festival Francescano il tema scelto è “sorella terra”.
Il comitato scientifico della manifestazione ha composto un Manifesto, che vuole fare chiarezza sul rapporto tra spiritualità francescana e custodia del Creato, dando le solide riflessioni su cui verrà basato il programma del Festival 2015, declinato su molteplici profili (filosofico-letterario, spirituale, scientifico, sociale) che verrà pubblicato nel numero di giugno di Squilla.
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HOMO VIATOR - MANIFESTO per la V EDIZIONE FESTIVAL FRANCESCANO - Rimini, 25-27 settembre 2013
In cammino
Manifesto scientifico della quinta edizione di Festival Francescano a cura di Suor Maria Gabriella Bortot, Remo Di Pinto OFS, Paolo Martinelli OFM capp, Francesco Patton OFM, Prospero Rivi OFM capp e Ugo Sartorio OFM conv.
Homo viator
Homo viator
Il festival francescano di quest’anno vuole fare riferimento alla metafora del cammino per descrivere la condizione esistenziale di ogni uomo e di ogni donna.
Siamo esseri in cammino. Non siamo mai «arrivati». La vita porta in sé l’insopprimibile desiderio dell’altro e dell’altrove. L’esistenza chiede di uscire dalla propria terra e dalle proprie misure; non bastiamo a noi stessi per essere noi stessi: «l’uomo supera infinitamente l’uomo» scrisse il filosofo Blaise Pascal. L’uomo in cammino rivela la sua condizione incompiuta. Solo uscendo da se stessi, mettendosi in cammino, si incontrano gli altri, si possono creare legami e scoprire appartenenze, antiche e nuove.
Tutto ciò ha una straordinaria conferma nella società contemporanea. Il nostro tempo, infatti, è caratterizzato da una inedita mobilità, non solo a causa dei grandi movimenti migratori che stanno ridisegnando la geografia dei nostri Paesi, ma anche perché l’accelerazione che la società contemporanea ha impresso alle relazioni e nelle attività sta mutando la percezione umana del tempo e dello spazio. In un certo senso siamo tutti in continuo movimento. Abitare il mondo vuol dire oggi semplicemente attraversarlo, andando sempre oltre.
Ma non tutti i cammini sono uguali.
- Esiste il passo del vagabondo, che vede come protagonista il camminatore senza meta e senza orientamento. Ci si muove, si lascia la propria casa, ma non si cerca veramente qualcosa o qualcuno. Infine, si rischia di perdere la propria casa che è stata abbandonata, senza avere una nuova dimora. La meta appare essere lo stesso cammino, che alla lunga potrà disperdere i passi e rendere incapaci di riconoscere il nuovo che si offre negli incontri.Il vagabondo è figura sostanzialmente solitaria. Difficilmente l’altro diventerà compagno di cammino, giacché al cammino manca una direzione.
- Esiste poi l’incedere del turista. Egli si muove ben volentieri; vuole conoscere; è curioso della realtà insolita. Cerca una discontinuità nel cammino ripetitivo della vita quotidiana. Il suo è un cammino, solitario o in compagnia, ben organizzato. Sa qual è la meta. È programmata. Tuttavia il suo cuore difficilmente si lascerà mutare interiormente. A meno che un imprevisto accada, che rimescoli le carte in tavola. Altrimenti, trascorsi i giorni previsti, si ritornerà alle cose solite. In attesa del prossimo viaggio. Per il turista, l’altro e l’altrove difficilmente sono tali, perché ricercati solo come benefiche distrazioni.
- Infine, c’è il camminare del pellegrino. Egli si muove per raggiungere una meta profondamente desiderata. Si muove portando in sé una domanda, una preghiera. Il pellegrino gusta ogni passo e ogni incontro nella prospettiva della meta, dove depositerà e affiderà alla Vergine, al Santo, le proprie speranze, i propri dolori e le gioie inaspettate. Anche quando si parte da soli, sulla via del pellegrinaggio, ci si accorge sempre di appartenere a un popolo di pellegrini; alla meta si arriva in compagnia. Ogni istante è relativo allo scopo e lo scopo dà senso a ogni passo compiuto. Il pellegrinaggio è il cammino che cambia la vita; da esso non si ritorna mai uguali. È il cammino che cambia il cuore e lo sguardo sulle cose solite, che acquistano così un colore nuovo.
- La Sacra Scrittura dice che dobbiamo essere «stranieri e pellegrini» (1Pt 2,11); lo stesso dirà san Francesco d’Assisi nella Regola Bollata (VI,1). Tanti hanno interpretato queste parole come un invito a estraniarsi dalla storia e dal mondo.
In realtà esse contengono la più grande risposta di Dio al cuore dell’uomo e alla sua sete di compimento. Avere la coscienza che la vita è un pellegrinaggio è il modo più vero per vivere ogni circostanza dell’esistenza.
L’essere in cammino dà il giusto peso alle cose e ci impedisce di aspettarci da esse quella felicità che ci può venire solo dall’incontro con Dio. Per il pellegrino e forestiero, ossia per l’uomo in cammino, tutto è segno e profezia della meta.
Rimini 27-28-29 settembre - FESTIVAL FRANCESCANO / dal sito uficiale a facebook ... tutte le informazioni utili per parteciparvi
La figura di San Francesco d’Assisi
continua ad attrarre credenti e non credenti, persone affascinate da
quella cultura del rispetto (per gli altri, per se stessi, per il
Creato) della quale il Santo Patrono d’Italia si fece incarnazione. Come
far arrivare, anche ai più distanti, i valori francescani di
fraternità, umiltà, carità, dialogo, pace? Quale nuova frontiera per
l’evangelizzazione? Il Movimento Francescano ha scelto di
affidarsi alla “formula festival”: una manifestazione che permette di
uscire nelle piazze, tra la gente per annunciare il Vangelo, incontrando
e rimanendo aperti al dialogo. Non era forse questo lo stile di
Francesco, quando andava a trovare le persone, arrivando sino al Sultano
in Terra Santa?
Non piaceva forse anche a Francesco mescolare la
preghiera al canto, la Parola alla poesia?
Questo cerca di fare il Festival Francescano, naturalmente in chiave contemporanea. Negli anni scorsi, la spiritualità francescana è infatti passata anche attraverso le poesie di Alda Merini, il canto dell’israeliana Noa, le tele ispirate di Guido Reni… Tanti gli ospiti che hanno contribuito a fare luce sulla vicenda terrena del Santo e sulle sue implicazioni per l’Uomo di oggi.
Questo cerca di fare il Festival Francescano, naturalmente in chiave contemporanea. Negli anni scorsi, la spiritualità francescana è infatti passata anche attraverso le poesie di Alda Merini, il canto dell’israeliana Noa, le tele ispirate di Guido Reni… Tanti gli ospiti che hanno contribuito a fare luce sulla vicenda terrena del Santo e sulle sue implicazioni per l’Uomo di oggi.
A tutti voi l’invito a partecipare
all’evento: una festa per grandi e bambini, un’opportunità di
approfondimento, un’occasione di spiritualità ...
ATTIVITA', PROGRAMMA, CONTATTI, PROTAGONISTI, LUOGHI, ACCOGLIENZA ...
vai al SITO UFFICIALE DEL FESTIVAL FRANCESCANO 2013
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PRESENTATA LA IV EDIZIONE DEL FESTIVAL FRANCESCANO quest'anno si sposta a Rimini dal 28 al 30 settembre 2012
Il
FESTIVAL FRANCESCANO, giunto con successo al suo quarto anno, diventa
itinerante e da Reggio Emilia si trasferisce a Rimini. Dal 28 al 30
settembre la cittadina romagnola sarà scenario dell'incontro di
francescani provenienti da Italia con la città.
FEMMINILE PLURALE
VIII CENTENARIO DELLA CONSACRAZIONE DI S.CHIARA D'ASSISI
VIII CENTENARIO DELLA CONSACRAZIONE DI S.CHIARA D'ASSISI
Il tema della IV edizione del Festival dal titolo
"FEMMINILE PLURALE" prende spunto dalla figura di santa Chiara, di cui
quest’anno si
celebra l’VIII centenario della consacrazione, per riflettere
sull’universo femminile e sull’attualità del carisma clariano.
Si legge
nel Manifesto scientifico curato da Ugo Sartorio, Marco Bartoli, Priamo
Etzi, Alberto Melloni e Lucetta Scaraffia:
“Femminile, virgola, plurale, tema della quarta edizione del Festival Francescano, indica innanzitutto che esiste nel francescanesimo un filone femminile che si alimenta del fascino di santa Chiara e dell’importante eredità spirituale che da essa discende. Un’eredità originalissima, che vive di luce propria, con un’autonomia riconosciuta e del tutto singolare, quindi non solo esplicitazione di un vissuto francescano declinato al maschile. (…) Non è un caso, quindi, che Chiara ricordi gli inizi della sua avventura umana e spirituale dietro a Francesco sottolineando come la sua scelta avvenne ‘liberamente’.”
La manifestazione e
il suo ricco calendario d'iniziative può essere seguite accedendo al
sito del festival :
Rimandiamo
all'esaustivo articolo di Monica Cardarelli per La Perfetta Letizia
con
interventi audio di Prospero Rivi, segretario del Movimento Francescano
Italiano
e Remo Di Pinto, Ministro Nazionale dell'Ordine Francescano Secolare
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