Domenica 24 marzo abbiamo avuto in Fraternità un incontro con P. Nicola Riccardi, che ci ha proposto una meditazione sul Genesi 22, 1/19.
ABRAMO E’ CHIAMATO A VIVERE LA SPERANZA
E
VIVERE LA SPERANZA SIGNIFICA AVERE
FIDUCIA E' VIVERE LA PROMESSA
La prova di Abramo
L'offerta di Isacco è, per Abramo, un
percorso di conversione interiore.
Frate Nicola ci esorta a fare attenzione
alla restituzione di quanto abbiamo avuto.
Noi, infatti, ci appropriamo delle cose. La
crisi economica attuale deriva dalla avidità e non restituzione di quanto
avuto.
Prendiamo in esame il percorso di Abramo: egli riceve un comando e una
promessa, tentenna ma parte. È un viaggio geografico e interiore. Abramo è chiamato a vivere la speranza e, vivere la speranza, significa avere FIDUCIA E VIVERE LA PROMESSA.
Nel suo viaggio interiore vive la
ribellione e si lascia educare dalla Provvidenza di Dio e il viaggio è per lui
un continuo RIANDARE. Noi di solito viviamo le cose in modo drammatico perché
non abbiamo la speranza. La prova diventa una sfida perché Gesù non vuole il
nostro male: la morte e le malattie sono condizioni naturali non volute da Dio.
Dio vuole verificare le fedeltà di Abramo:
al Comando segue l'Accettazione. Inizia così la notte
oscura che dura tre giorni: ecco che c'è un tempo in cui Abramo elabora nel suo
spirito quanto il Signore gli chiede.
Frate Nicola ci ha posto questa domanda:
"che cosa significa la prova per te e perché deve essere vissuta?"
Quando l'uomo è messo alla prova deve
vivere un'esperienza voluta da Dio e nella notte oscura deve fare Silenzio
in lui perché possa ascoltare la voce del Signore. Dio INIZIA LA PROVA E lui
stesso la CHIUDE .
La prova fa vedere a ciascuno di noi chi
siamo e ci chiede che cosa abbiamo realmente nel cuore.
Frate Nicola definisce la prova una
scansione di quello che un uomo è e chi rappresenta Dio nella prova.
In questo percorso l'uomo deve tenere
presente che Dio è la sua vita e ci chiede la continuità nella fedeltà.
Il sacrificio di Isacco è la restituzione a Dio di un dono: infatti,
il senso profondo del dono è la sua virtuosa circolarità. Chi di voi non ha
provato gioia nel proprio cuore quando ha ridonato ad altri ciò che lui/lei
stessa aveva ricevuto?
Se viviamo la benevolenza di Dio, quando
usciamo dalla prova e torniamo nel mondo, diventiamo fonte di liberazione per
gli altri. Se l'uomo è maturo nella fede, vede il Signore nella prova e il
Signore si fa vedere all’uomo ...
Al termine della riflessione frate Nicola
ha augurato a ciascuno dei presenti di sperimentare in questo periodo pasquale
il cammino spirituale di una FEDE matura.
Assunta Salticchioli , ofs