Domenica 14 aprile 2013, presso l’auditorio
del Seraphicum in Roma si è svolto il
III Convegno Regionale dell’OFS-GIFRA
con il titolo: “Tu …. Sei speranza. Pieni
di Dio nel mondo”.
E’ stato un incontro molto partecipato, tanto
da riempire quasi tutti gli spazi del teatro e (oltre a manifestarsi eccellente
nella convivialità visibilmente tangente attraverso un lauto banchetto di
inizio giornata) si è condivisa in modo maturo la tematica del convegno.
DALLE
ZONE TERREMOTATE DELL’EMILIA
I primi
testimoni della speranza sono stati
tre sorelle dell’OFS di Carpi, che hanno testimoniato come un evento tragico
quale il terremoto che ha colpito la loro terra sia stato per molti un momento
di sincera fraternità espressa attraverso l’aiuto reciproco e la speranza
condivisa.
Si è rilevato, infatti, che basta poco per
vivere e tutte le paure derivate dalla mancanza della speranza sono il nostro
attaccamento alle cose materiali.
Tale testimonianza ha aperto la tavola rotonda,
dove si è continuato ad approfondire il tema della speranza assopiita a causa
della crisi valoriale.
TAVOLA
ROTONDA
Hanno fatto il loro intervento tre relatori:
Hanno fatto il loro intervento tre relatori:
don
Gennaro Matino, teologo ed economista; Costanza Miriano, giornalista e
scrittrice
e il Marco
Bartoli, studioso di francescanesimo.
Don
Gennaro Matino
ha cercato di analizzare la panoramica attuale di disperazione dovuta
all’aumento delle percentuali di povertà e alla difficoltà di trovare una
occupazione solida e certa, facendo leva sul concetto che oggi la crisi non è “economica ma è la crisi dell’uomo che ha
puntato sull’economia”, svendendo molti valori come ad esempio la fedeltà,
l’amicizia (“si è, infatti, fedeli al
proprio portafoglio e non all’amicizia!”) o la stima della persona, (“sono un essere vincente perché mi posso
permettere tutto!”).
L’antidoto allo sconforto è nel ritrovare
un sogno cercando di vedere più il bello che il negativo e questo si manifesta
attraverso la compassione, che trasforma il tempo nemico in tempo favorevole.
Ha terminato l’intervento
con queste parole: “l’ora più buia della
notte è sempre quella più vicina al giorno”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è
concentrato l’intervento della mamma e moglie, Costanza Miriano.
La coppia vivrà la speranza se si allena
nella compassione se si concentra, quindi, a vedere più il bene e il bello
dell’altro che le cose che sono da ostacolo.
“Quando
ho cominciato a rimandare il brontolio ho visto dei miracoli” ci ha dichiarato.
Pertanto ad una donna che impara a vedere il bene nel marito corrisponde un
uomo pronto a dare la vita per la sua sposa. E’ in questo pensiero che trova
realizzazione le parole di Paolo agli Efesini, quando dice: “La donna sia sottomessa all’uomo e questi,
sia sempre pronto ad amarla e morire per lei”.
L’ultimo intervento fatto dal professor Marco Bartoli si è concentrato sulla
speranza motore della storia.
La speranza cristiana, infatti, non è un
valore solo per me ma trova la sua completa realtà quando esce da me e guarda
l’altro. Si è, infatti, usciti dalla depressione storica del XVI secolo quando
nel costruire piccole città si sono prese in considerazione la Chiesa, gli
ospedali etc. Dunque, speranza non è ottimismo ma costruire un futuro per
l’altro.
Investire sulla speranza è crescere sul
peccato che ci porta a pensare di non farcela. La gioia dunque è amica della
speranza e su questo S. Francesco è un grande maestro.
La celebrazione eucaristica presieduta da P. Stefan Kozuh, vicario generale dell’ordine dei Frati Cappuccini, ha seguito la tavola rotonda suggellando la Speranza cristiana fondata sulla Roccia, che è Cristo.
La gioia e la speranza sono state i
protagonisti della festa che ha animato il pomeriggio. Fra Pietro Isacco, consigliere regionale GIFRA della Campania ed
eccellente ballerino, Lode Ciprì ed Emanuele Chirco, musicisti e
compositori del gruppo “Gen Rosso”
dei focolarini, hanno dato testimonianza della speranza attraverso la
musica, raccontando
la loro conversione e la realizzazione piena solo quando si sono totalmente donati a
Cristo mettendo a disposizione degli altri i propri talenti.
La
musica e la danza offerta a Dio sono
stati l’animo della
gioia impressa nei partecipanti che al termine hanno
rinnovato il loro mandato alla fraternità attraverso la preghiera che invitava
ad essere testimoni della speranza.
Maria Cristina Aurili
OFS-GIFRA LAZIO
Suono e movimento in una scelta di fede e di gioia! - ...
Suono e movimento in una scelta di fede e di gioia! - ...
E' stato un bel movimento di vita, questo "mettersi in gioco"
anche con il coprpo di tanti Francescani Secolari ... con la loro "bella età" !
AGGIORNAMENTO
Come a Rio, pochi mesi dopo per tanti vescovi alla GMG !
Un flashmob che farà storia: a Rio nel grande palco di Copacabana davanti alla folla di ragazzi, decine e decine di vescovi presenti ha seguito i passi di danza indicati dai giovani animatori dello spettacolo, stile Sister Act. A dirigere il fuoriprogramma è stato il rapper brasiliano Fly. Vedendo il 'successo' riscosso tra i religiosi, Fly ha esclamato "che bellezza", invitandoli a proseguire. Questa volta, però, con il sottofondo musicale, a ritmo di rock. Le note sono subito partite, a tutto volume, e per niente intimiditi i presuli hanno seguito anche questa volta i movimenti del loro 'maestro', con mosse inevitabilmente un pò impacciate, visto che il coordinamento dei movimenti delle braccia non era perfetto. I vescovi non hanno comunque mai smesso di sorridere e di dare il massimo per partecipare, per esempio girando sul proprio corpo: sempre seguendo quanto da qualche metro più in basso veniva indicato da Fly. Il tutto si è chiuso con il gigantesco boato dell'applauso scattato dalla spiaggia.
Qui le altre foto: http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/28/foto/brasile_gmg_i_vescovi_ballano_sul_palco-63851941/1/?ref=fbpr#4
anche con il coprpo di tanti Francescani Secolari ... con la loro "bella età" !
AGGIORNAMENTO
Come a Rio, pochi mesi dopo per tanti vescovi alla GMG !
Un flashmob che farà storia: a Rio nel grande palco di Copacabana davanti alla folla di ragazzi, decine e decine di vescovi presenti ha seguito i passi di danza indicati dai giovani animatori dello spettacolo, stile Sister Act. A dirigere il fuoriprogramma è stato il rapper brasiliano Fly. Vedendo il 'successo' riscosso tra i religiosi, Fly ha esclamato "che bellezza", invitandoli a proseguire. Questa volta, però, con il sottofondo musicale, a ritmo di rock. Le note sono subito partite, a tutto volume, e per niente intimiditi i presuli hanno seguito anche questa volta i movimenti del loro 'maestro', con mosse inevitabilmente un pò impacciate, visto che il coordinamento dei movimenti delle braccia non era perfetto. I vescovi non hanno comunque mai smesso di sorridere e di dare il massimo per partecipare, per esempio girando sul proprio corpo: sempre seguendo quanto da qualche metro più in basso veniva indicato da Fly. Il tutto si è chiuso con il gigantesco boato dell'applauso scattato dalla spiaggia.
Qui le altre foto: http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/28/foto/brasile_gmg_i_vescovi_ballano_sul_palco-63851941/1/?ref=fbpr#4