Fedeli nel Santuario di Chiampo: in primo piano la biografia di p. Bernardino Barban, ofm sul Servo di Dio Ignazio Beschin. |
Sono quasi pronti da postare per il web, due articoli di Elvio Pettinella su
P. Ignazio Beschin, che fu nostro Assistente spirituale (allora, si
diceva Direttore) - già pubblicati su Squilla Francescana - e un piccolo contributo di Anna Xerra sulla "Corona francescana" che P. Ignazio amava frequentare.
Riproponiamo, oggi, questo articolo del 2010 di Paola Dalli Cani, pubblicato sul quotidiano L'Arena di Verona, come testimonianza delle attese dei fedeli alla sua beatificazione.
«Fammi
guarire per seguire san Francesco»: lo aveva promesso a Dio quand'era solo un
bambino, e ora, 130 anni dopo la sua nascita, la storia di Giuseppe Beschin sta
per diventare quella del beato padre Ignazio.
I frati di Chiampo sono in preghiera, «verso maggio la causa del servo di Dio, padre Ignazio Beschin, è di ruolo», annuncia padre Desiderio Sommaggio dalla pieve berica. E ai Potacci, la contrada dove "Mira" è nato, la preghiera è ancora più fervente. Lo avevano soprannominato così, il nono degli undici figli di Arcangelo Beschin e Luigia Zammichele, umili contadini dei Potacci, che aveva visto la luce il 26 agosto 1880.
Un legame speciale fu quello che univa Ignazio alla sorella Maria. Proprio a lei aveva confidato il suo desiderio di seguire le orme di San Francesco. Beppino aveva otto anni e lei tentò di dissuaderlo: insomma, uno che s'era guadagnato il soprannome per l'abilità nel tirare sassate non ce lo vedeva in collegio.
AMMALATO - Maria sembrò avere ragione, ma solo perché Beppino era ancora troppo piccolo. Lui, però, quel desiderio lo covava nel cuore e così, quando Maria morì di tifo e lui stesso poco dopo si ammalò, fece il voto che manifestò i disegni di Dio su di lui. Mira, infatti, guarì e prima di compiere tredici anni entrò nel collegio della Pieve.
Il 12 settembre del 1895, sull'isola veneziana di San Francesco del Deserto vestì l'abito francescano col nome di Frate Ignazio e il 10 agosto 1903 venne consacrato sacerdote: la prima messa la celebrò nelle sue Lore il giorno di Maria Bambina.
Seguirono gli anni dello studio che gli permisero di diventare dottore in Teologia morale e Diritto canonico, discipline che insegnerà poi al Pontificio Ateneo Antoniano di Roma.
C'era lo studio nella sua vita, ma c'era soprattutto la scelta per San Francesco: umiltà, obbedienza e la volontà di essere "fratello e padre di tutti". La personalità e le virtù del frate dei Potacci cominciarono a farsi vedere da subito, col suo slancio a favore di sofferenti, derelitti, poveri e disperati, la sua capacità di offrire ascolto e conforto.
APOSTOLO - Era saggio ed erudito, ma era soprattutto quel che aveva sempre desiderato, "l'apostolo del confessionale".
Per 32 mesi conobbe anche la realtà della Grande Guerra (1915-1918), a 36 anni: fu il fante disinfettore a Valstagna e sul Carso che puliva e disinfettava porcili, stalle e latrine. Ma fu anche Soldato di Sanità, incarico che gli permise di assistere con le sue parole e i sacramenti i soldati in fin di vita. Nella mente, solo un'immagine a rendergli sopportabile quella "missione", quella del Cristo in croce.
Dopo la guerra si divise tra gli impegni di insegnante ed educatore, fu ministro provinciale dei frati minori e per 20 anni ministro generale dell'ordine. Si spense in odor di santità nel 1952, e vent'anni dopo venne sepolto alla Pieve di Chiampo. Il processo di canonizzazione si aprì nel 1979 ed il 3 maggio 1980 venne aperto il processo cognizionale sul Servo di Dio Padre Ignazio Beschin destinato a diventare presto beato.
SUPERIORE - Padre Ignazio superiore provinciale dei frati minori, a Chiampo nel 1940. La sua fama di santità si diffuse subito dopo la morte ma solo ora la prudenza della Chiesa ha deciso di avviare il processo di beatificazione.
Paola Dalli Cani
I frati di Chiampo sono in preghiera, «verso maggio la causa del servo di Dio, padre Ignazio Beschin, è di ruolo», annuncia padre Desiderio Sommaggio dalla pieve berica. E ai Potacci, la contrada dove "Mira" è nato, la preghiera è ancora più fervente. Lo avevano soprannominato così, il nono degli undici figli di Arcangelo Beschin e Luigia Zammichele, umili contadini dei Potacci, che aveva visto la luce il 26 agosto 1880.
Un legame speciale fu quello che univa Ignazio alla sorella Maria. Proprio a lei aveva confidato il suo desiderio di seguire le orme di San Francesco. Beppino aveva otto anni e lei tentò di dissuaderlo: insomma, uno che s'era guadagnato il soprannome per l'abilità nel tirare sassate non ce lo vedeva in collegio.
AMMALATO - Maria sembrò avere ragione, ma solo perché Beppino era ancora troppo piccolo. Lui, però, quel desiderio lo covava nel cuore e così, quando Maria morì di tifo e lui stesso poco dopo si ammalò, fece il voto che manifestò i disegni di Dio su di lui. Mira, infatti, guarì e prima di compiere tredici anni entrò nel collegio della Pieve.
Il 12 settembre del 1895, sull'isola veneziana di San Francesco del Deserto vestì l'abito francescano col nome di Frate Ignazio e il 10 agosto 1903 venne consacrato sacerdote: la prima messa la celebrò nelle sue Lore il giorno di Maria Bambina.
Seguirono gli anni dello studio che gli permisero di diventare dottore in Teologia morale e Diritto canonico, discipline che insegnerà poi al Pontificio Ateneo Antoniano di Roma.
C'era lo studio nella sua vita, ma c'era soprattutto la scelta per San Francesco: umiltà, obbedienza e la volontà di essere "fratello e padre di tutti". La personalità e le virtù del frate dei Potacci cominciarono a farsi vedere da subito, col suo slancio a favore di sofferenti, derelitti, poveri e disperati, la sua capacità di offrire ascolto e conforto.
APOSTOLO - Era saggio ed erudito, ma era soprattutto quel che aveva sempre desiderato, "l'apostolo del confessionale".
Per 32 mesi conobbe anche la realtà della Grande Guerra (1915-1918), a 36 anni: fu il fante disinfettore a Valstagna e sul Carso che puliva e disinfettava porcili, stalle e latrine. Ma fu anche Soldato di Sanità, incarico che gli permise di assistere con le sue parole e i sacramenti i soldati in fin di vita. Nella mente, solo un'immagine a rendergli sopportabile quella "missione", quella del Cristo in croce.
Dopo la guerra si divise tra gli impegni di insegnante ed educatore, fu ministro provinciale dei frati minori e per 20 anni ministro generale dell'ordine. Si spense in odor di santità nel 1952, e vent'anni dopo venne sepolto alla Pieve di Chiampo. Il processo di canonizzazione si aprì nel 1979 ed il 3 maggio 1980 venne aperto il processo cognizionale sul Servo di Dio Padre Ignazio Beschin destinato a diventare presto beato.
SUPERIORE - Padre Ignazio superiore provinciale dei frati minori, a Chiampo nel 1940. La sua fama di santità si diffuse subito dopo la morte ma solo ora la prudenza della Chiesa ha deciso di avviare il processo di beatificazione.
Paola Dalli Cani
L’Arena - 16 3
2010