Ghirlanda delle 4 domeniche d'Avvento, Basilica di S. Antonio a via Merulana, Roma |
Nella
notte di Natale viene descritto qui il fatto storico dell’evento.
“Gloria
a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. La buona
volontà è di Dio verso gli uomini, come fonte e origine di tutto quello che Dio
ha cominciato a realizzare con il Natale. Solo dopo che l’abbiamo così
compresa, potrà essere a sua volta espressa dagli uomini, perché sarà ad
imitazione dell’agire di Dio.
A
Natale si rivela tutta la dignità dell’uomo redento: si rivela la gravità del
peccato, che è causa del vero invecchiamento, più grave di quello prodotto
dagli anni trascorsi. Non dobbiamo temere la vecchiaia del corpo, ma quella
dell’anima.
La
vita nuova che viene ad abitare in mezzo a noi deve manifestarsi nelle nostre
azioni, nel rimanere nello stato di grazia o recuperarlo con il sacramento. Un
altro punto importante da sottolineare è quello della fraternità umana che
deriva proprio dal Natale di Cristo. Con lui, Figlio eterno di Dio, anche noi
diventiamo figli di Dio; in Cristo ritroviamo il Padre e per ciò ci ritroviamo
tutti veri fratelli. Si
potrebbe dire che a Betlemme si forma la famiglia di Dio composta di tutti gli
uomini. Il Natale è annunzio e un impegno di reciproca carità. Facciamo trovare
come strenna natalizia il nostro perdono, il nostro amore sincero, durevole,
concreto.
Adelaide Rossi, ofs