Quella notte alla Verna di Rosita Taddeini


 17 settembre - Stimmate di San Francesco

Per il primo giorno del nuovo anno
 di fraternità 2009-2010

                                                                                                                      Poesia di Rosita Taddeini 


Quella notte alla Verna


Quando profonda è la notte
Ma quante, quante stelle
Quali sorelle mi dona la tua Luce.
Quanto silenzio profondo
Ma il mio cuore palpita per Te
E piange tutta la cecità del mondo.
Che splendore è ogni cosa creata !
Ma il male che abbiamo fatto a Te
Mi riempie di spasimo e di terrore.
Mio Dio, sono niente
Eppure mi permetti di penetrare l’Infinito
Perché Tu lo sei, e a me sei donato.
Dio mio, aprimi il cuore
A quello stesso amore che mi ha amato
Perché viva la Tua Morte, fonte di vita.
Tu immenso annullami
Il mio cuore Ti ha trafitto senza pietà,
la mia mano crocefisso.
In quest’ora per bocca mia, l’umanità
Grida miserere ed invoca nelle carni
Quel dolore, che fu Amore.
Dio Dio Dio, chi sono io?
Perché tanta luce e in me piaghe vere?
Questo sangue nelle mie mani è realtà?
Dio mio ho il cuore squarciato
Più non reggo a questo dolore,
ma ora penetro il tuo Amore.
Dio, Dio, Dio,
quanto viver poss’io
or che l’io ha conosciuto Dio !


Silloge “Rivoli d’Amore” § p 177