M.R. Cavuoti - VIII Centenario della Regola



Siamo ancora nel pieno del Centenario della prima Regola (o meglio sarenne dire “Forma vitae”) francescana che ha dato inizio alla nostra grande Famiglia. Per celebrare insieme questo evento a livello regionale, il 26 settembre è stata organizzata dal Primo, Secondo e Terzo Ordine della Famiglia Francescana una Giornata presso il il Santuario di S. Francesco a Ripa riservata in maniera particolare ai i Ministri ed i propri Consigli. Nella lettera di convocazione, in nome di tutti, P. Marino Porcelli, Ministro Prov.le dei Frati Minori, ha annunciato l’evento: “quali Figli di S. Francesco, chiamati a vivere il suo carisma nel mondo di oggi, ci sentiamo partecipi della Grazia degli inizi della via donata dallo Spirito alla Chiesa attraverso il Santo di Assisi, che nei suoi otto secoli di storia ha dato testimonianza dell’amore di Dio nel servizio alla dignità dell’uomo in ogni condizione di vita. Durante tutto questo anno abbiamo accolto l’invito “a vivere l’evento del Centenario per ricordare con gratitudine il passato, vivere con passione il presente e aprirci con fiducia al futuro”. In continuità con questo spirito di gratitudine verso il Padre celeste, ci sembrava importante organizzare un evento dove l’intera Famiglia Francescana del Lazio celebra la “Grazia delle Origini”.


Sabato 26 Settembre presso il Santuario di S. Francesco a Ripa in Roma


I Francescani del Lazio celebrano 
 l'Ottavo Centenario della Regola

Presente la Fraternità di S. Antonio con il proprio Consiglio

Sabato 26 ottobre, presso il santuario di San Francesco a Ripa Grande, si è tenuta una giornata di fraternità per ricordare, celebrare e festeggiare gli 800 anni della Regola. Erano presenti i rappresentanti di tutte le componenti della Famiglia Francescana. Accanto a P. Marino Porcelli, che ha voluto fortemente questo momento , vi erano il neo eletto P. Vittorio Trani, Ministro Prov.le Frati Minori Conventuali del Lazio; P. Carmine De Filippis, Ministro Prov.le Frati Minori Cappuccini del Lazio; Sr. Maria Assunta Parente, Presidente Federazione delle Clarisse del Lazio; Fr. Michael Higgins, Ministro Generale Terz’Ordine Regolare. L’OFS e Gi.Fra erano rappresentati da Sig. Luca Fabietti, Ministro Ordine Francescano Secolare del Lazio e da Flavia Malatesta, Presidente Gioventù Francescana del Lazio. La nostra fraternità dal Ministro Guido Fiorani. L’augurio è quello che da questi momenti possa trovare un rinnovato impulso anche il Mo.Fra regionale. Dopo che la componente dei religiosi e delle religiose e quella dei laici si sono riounite per un separato incontro, il vescovo S.E. Mons. Gardin, dell'ordine dei Frati Minori Conv., ha celebrato una messa molto partecipata e animata dai canti guidati dalla Gioventù Francescana. A concluso i festeggiamenti un lauto pranzo nel refettorio dell’antico complesso conventuale, dopo aver potuto conoscerne la storia e l’arte in esso racchiuse ascoltando l’accorta guida del terziario

Il Santuario Francescano
Questa è la prima chiesa, dopo quella di Assisi, dedicata al Serafico Padre. Nel luogo dove in seguito sorgerà la chiesa, grazie all'interessamento di donna Jacopa de' Settesoli, attratta dalla virtù del santo, furono ospitati Francesco ed i suoi compagni, in attesa di essere ricevuti da papa Innocenzo III; questo ostello era assai misero e per questo piacque al Poverello, che vi pose piede altre volte. Apparteneva all'ordine benedettino, ma tre anni dopo la morte di Francesco, nel 1229, papa Gregorio IX con la bolla “Cum Deceat Vos”ordina che l'ospizio con la relativa cappellina passino ai Frati Minori. Dopo questo passaggio di proprietà il conte Pandolfo di Anguillara fece demolire l'antica cappellina ed edificò a sue spese una chiesa a tre navate. Ma anche questa costruzione fu demolita, nel 1682, per realizzare la chiesa attuale, grazie ad un fondo lasciato dal Cardinale Lazzaro Pallavicini: si salvarono solamente il coro, l'ostello e la cella di s. Francesco. All'interno della chiesa, nella cappella a sinistra dell'altare maggiore, vi è la meravigliosa statua della Beata Ludovica Albertoni agonizzante, opera ultima del grande Gian Lorenzo Bernini; da quel volto sublime emana una luce celeste. La storia di questa donna eccezionale e in fondo così umanamente vicina, ad esempio nella sua preoccupazione di assicurare a sua figlia un'esistenza dignitosa, mi ha colpito profondamente. Il suo cuore di madre fu premuroso anche verso altri figli, non suoi, orfani. Ho pensato: chissà quante mogli di mariti difficili potrebbero trovare in lei un esempio vicino a loro! La santità passa anche attraverso queste vie...

Maria Rosaria Cavuoti, ofs
settembre, 2009