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ALL’UNISONO 
“PADRE NOSTRO”.


“Nel movimento ecumenico il Padre Nostro- ha scritto Eleuterio Fortino - è stata la preghiera che inizialmente ha radunato i cristiani a potersi rivolgere insieme a Dio. All'inizio gli animi erano titubanti, alcuni reticenti, altri opposti. La mancanza di piena unità nella fede rendeva problematica la preghiera comune. Per i cattolici soltanto nel 20 dicembre del 1949 è stata aperta questa possibilità e proprio con la recita della preghiera insegnataci da Gesù.
L'Istruzione del S. Offizio all'episcopato cattolico sul “movimento ecumenico” affermava: "Benché in tutte queste riunioni e conferenze si debba evitare qualsiasi communicatio in sacris, però non è proibita la recita comune del Padre Nostro, o di una preghiera approvata dalla Chiesa cattolica con cui le stesse riunioni vengono aperte e chiuse" (AAS, 1950, 142ss).
In realtà questa preghiera fatta insieme sin dagli inizi del movimento ecumenico faceva percepire la comune appartenenza e la gioia della comunione che si andava ritrovando. Il messaggio della Conferenza mondiale del "Movimento per il cristianesimo pratico" (Life and Work) a Stoccolma (1925) si legge: "Quando noi ripetevamo insieme la preghiera del Padre Nostro, ognuno nella lingua che aveva appreso dalla propria madre, riacquistavamo la consapevolezza della nostra fede comune"
Il liturgista francescano Rinaldo Fasini, - in un articolo su Vita Pastorale - dopo aver ricordato in genere i problemi e i fallimenti nelle traduzioni ecumeniche, ci ricorda come esista “grazie a Dio” un testo concordato nel Convegno di Perugia del 1999 proposto dai tre rappresentanti degli incontri ecumenici in Italia della Chiesa cattolica, della Federazione delle Chiese evangeliche e dalla Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia.
“I ritocchi alla versione cattolica - nota padre Falsini - “comprendono due "anche" nella prima parte (per evitare la proporzionalità fra le due componenti: terra paragonata al cielo; il nostro perdono come misura di quello di Dio); la lettera maiuscola attribuita al Male, da intendersi in senso personale, cioè Satana”.
La preghiera ecumenica ha una dossologia finale, usata dai protestanti e presente nella Didachè, che è un testo del primissimo cristianesimo, e quindi oggi presente anche nel nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica: al termine del Pater Noster si aggiunge la chiusura classica nelle preghiere liturgiche della sinagoga nei tempi apostolici: “Tuo è il Regno, la potenza e la gloria, nei secoli dei secoli. Amen”.

illustrazione dell'artista Paolo Paschetto