LA MORTE. - meditazione in forma poesia di Rosita Taddeini



                                   LA MORTE

O Signora di dolore,
tu porti il terrore,
tetra entri e semini il tuo frutto,
così che ogni soffio di vita è distrutto.
Nero è il tuo manto,
tu rechi il pianto.

Cerea, fredda, senza pietà la tua mano
spezza indomita ogni cuore umano.

Eran rosse, porporine
quelle labbra piccoline,
luce, vivacità quegli occhi belli
che or fissano immobili, imbelli.

Tu parli ma non sente,
muta è la sua mente.
Ode altri canti, musiche celesti,
non i tristi lai, i pianti mesti.

Sorride, ancora
ma alla felice ora
che alfin è giunta recando pace
al suo cuor che ora silente tace.

O Signora non amata,
ma tanto disprezzata,
pochi sanno e comprendono il tuo mistero,
e ti attendono con animo sereno, austero.

Non sei la fine ma l'inizio
d'una vita post giudizio,
e quel corpo col gelo della morte
tornerà a sorridere a migliore sorte.


Rosita Taddeini, ofs