MARCO BARTOLI AL 3° CONVEGNO OFS-GIFRA DEL LAZIO: Investire sulla speranza è crescere sul peccato che ci porta a pensare di non farcela. La gioia dunque è amica della speranza e su questo S. Francesco è un grande maestro. AUDITORIO DEL SERAPHICUM, 14 APRILE 2013

3/Report
 
L'intervento fatto dal professore Marco Bartoli si è concentrato sulla speranza motore della storia. La speranza cristiana, infatti, non è un valore solo per me ma trova la sua completa realtà quando esce da me e guarda l’altro. Si è infatti usciti dalla depressione storica del XVI secolo quando nel costruire piccole città si sono prese in considerazione la Chiesa, gli ospedali etc.. Dunque, speranza non è ottimismo ma costruire un futuro per l’altro. 

Investire sulla speranza è crescere sul peccato che ci porta a pensare di non farcela. La gioia dunque è amica della speranza e su questo S. Francesco è un grande maestro.


Marco Bartoli: Per un verso è d’accordo sulla affermazione fatta da Paolo Affatato circa la citazione fatta da un filosofo riguardo “il cinismo che pervade” prendendo atto che la speranza non è legata solo in un discorso economico, dissentendo però sull’essere cinico di molti, dato che il problema che la non-speranza sia legata solo al cinismo non è verità, in quanto si darebbe la colpa a chi non spera catalogandolo come cinico, ma chi non spera è solo vittima.

Siamo in una epoca in cui si è sfaldato il grande sogno di un futuro più bello.

Il 1962 fu protagonista per il popolo Africano di una grande speranza quando si rese indipendente creando molti stati. Fu chiamata la grossa speranza del terzomondismo.

Anche il comunismo è stato un pensiero positivo che ha dato un’enorme speranza che alla lunga è caduto perché non è stato costruito quest’ideale per il benessere dell’uomo ma in realtà, a scapito della persona.

Il progresso anche ha dato una grande speranza in quanto, la vita è diventata migliore. Non c’è dubbio però che il benessere sia anche rischioso in quanto, è portatore anche di catastrofi e povertà e con questo crollo del sistema, il futuro diventa invece minaccia.

Dopo il 1988 si è creduto che il mercato economico poteva risolvere tutto ma poi, questa speranza è durata poco e il suo fallimento sta agli occhi di tutti.


Come cercare allora la speranza?

Papa Francesco ci risponde quando dice: “Uno sguardo di tenerezza (cfr. che è compassione) riapre la speranza dell’altro”.

La speranza Cristiana non è per me ma è la speranza per l’altro che ci fa porre la domanda; “cosa posso fare per te?”.

L’amore è la capacità di sperare per l’altro, di costruirne il futuro perché si esce dal controllo dell’altro, anche se quello che pensavo su questo è diverso o magari avevo un disegno e una visione diversa.

La speranza è poter vedere, anche stando dentro la schiavitù, in momenti di dolore, il cammino per costruire con determinazione, il domani che non è per me, ma è per tutti.

Dio spera per il suo popolo: “per questo sono sceso…”.
Si è usciti dalla depressione storica del primo medioevo quando si è costruita la Chiesa che a sua volta, vicino si sono costruite le case, l’ospedale, la scuola.
 

Quindi anche nel momento di grossa difficoltà, se si ha uno sguardo di speranza per l’avvenire nasce la speranza Cristiana che è diventata il motore, anche per l’Europa.
Marcello Capaldi e Cristina Aurili